Benedetti gli acquazzoni di novembre: senza la pioggia, oggi ci sarebbe la siccità

Benedetti gli acquazzoni di novembre: senza la pioggia, oggi ci sarebbe la siccità

Per fortuna che a novembre ci sono state le piogge torrenziali. È proprio il caso di dirlo, viste le condizioni meteo di queste settimane (destinate a protrarsi ancora a lungo, dato che l’anticiclone non molla la presa). Perché il Bellunese conosce bene le criticità dovute alla siccità invernale: non più tardi di qualche anno fa molti Comuni avevano dovuto ricorrere alle autobotti per rifornire alcune zone rimaste senz’acqua. Un problema che al momento non si pone; le precipitazioni di novembre infatti, pur foriere di frane e allerte meteo, sono state provvidenziali. 

IL QUADRO

Lo dicono i dati dell’Arpav, che registrano un surplus pluviometrico proprio nel mese di novembre. Fino a ottobre, infatti, la pioggia era stata scarsa; o meglio, più scarsa del solito (97 millimetri a settembre, contro i 110 della media storia; e 69 a ottobre, contro i 112 della media storica). Poi, nell’undicesimo mese dell’anno, ecco l’abbondanza: 333 millimetri, contro i 133 di media (+151%). E anche dicembre ha regalato un surplus (105 millimetri, a fronte dei 75 di media). Dati positivi, soprattutto alla luce delle lunghe settimane asciutte che stanno determinando il meteo attuale (e che proseguiranno ancora nei prossimi giorni).

LA NEVE

Il serbatoio idrico è costituito dalla neve, abbondante quest’anno in quota. Il bilancio nivometrico stilato dall’Arpav (al 31 dicembre) dice che in quota il manto bianco supera anche del 124% lo spessore medio a dicembre degli ultimi anni. È il caso di Col dei Baldi, dove l’ultima misurazione del 2019 ha registrato 179 centimetri contro gli 80 della media 1988-2007. Ma situazioni simili si sono viste a Casera Doana e Casera Coltrondo (106 e 105 centimetri, contro il mezzo metro scarso delle medie storiche). Stesso discorso per Ra Vales e i Monti Alti di Ornella (sopra Arabba).

Fanno eccezione solo i settori prealpini, dove invece regna il verde secco dei prati. La neve è rimasta a quote alte e l’inversione termica non ha favorito neppure l’innevamento artificiale a servizio delle piste.

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