Bard: «Ben venga il ripristino dell’elettività delle Province»

Bard: «Ben venga il ripristino dell’elettività delle Province»

«Bene che un vice presidente del Consiglio dei Ministri abbia riportato il ripristino dell’elettività delle Province e il loro rifinanziamento sul tavolo del dibattito politico e pubblico nazionale. È un impegno che non può non vederci favorevoli, e per questo chiediamo che non si perda ulteriore tempo, sempre ricordando la specificità del territorio bellunese; è evidente che con il sistema attuale il nostro territorio non riesce a rispondere alle esigenze di cittadini e imprese: il degrado delle infrastrutture e dei servizi è sotto gli occhi di tutti»: il Movimento Bard – Belluno Autonoma Regione Dolomiti accoglie con grande favore le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sulla necessità di ripristinare “a pieno ritmo” le province. 

«È un tema sul quale in campagna elettorale i partiti dell’attuale maggioranza e alcuni di opposizione si erano già schierati favorevolmente, bocciando la sciagurata riforma Delrio e le “province dei sindaci”. – continuano dal Bard – Con la volontà e con questi numeri, la riforma può essere approvata già con l’inizio dei lavori parlamentari dopo lo stop estivo, potendo così convocare elezioni provinciali democratiche già nel 2024: sarebbe importante per tutti, ma soprattutto per Belluno che vede il consiglio provinciale in scadenza a dicembre 2023 e il presidente Roberto Padrin finire il suo mandato da sindaco nella primavera 2024 senza possibilità di ricandidarsi. Non possiamo permetterci un altro anno, in un periodo così delicato tra attuazione del Pnrr e Olimpiadi 2026, tra provvisorietà e mancanza di rappresentanza democratica; l’impegno per il ritorno dell’attività della Provincia di Belluno dovrebbe essere un impegno condiviso da tutti i partiti locali, sia di maggioranza che di minoranza, da cui ci aspettiamo ora un impegno concreto per portare questa richiesta sia a Roma che a Venezia».

Dal movimento un’ultima osservazione: «L’unica cosa buona della riforma Delrio era il riconoscimento della specificità delle province interamente montane. – evidenziano – Inoltre, Belluno è l’unica confinante con stato estero e stretta tra due realtà autonome; nel nostro territorio vive una forte comunità a minoranza linguistica riconosciuta, le cui condizioni di abbandono da parte della politica abbiamo denunciato con il nostro report anche a livello europeo. È evidente che, con il ripristino dell’elettività e soprattutto dei finanziamenti e delle risorse a questi enti, sono tutti aspetti che nella riforma non possono e non devono essere dimenticati».

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