Arrivano, si candidano, spariscono. Stavolta però sono entrati in consiglio

Arrivano, si candidano, spariscono. Stavolta però sono entrati in consiglio

Borca senza opposizione. Ma è un problema per il sindaco, accompagnato dal rischio che i consigli comunali siano costretti a salti mortali per il numero legale. Possibile? Sì, grazie alla democrazia.

Nel Comune cadorino ha stravinto Bortolo Sala, pronto al terzo mandato grazie al 94,43% dei voti. Le ultime amministrative però hanno visto 23 “x” (il 5,57%) anche per la lista “L’altra Italia”, del candidato sindaco Luigi Schiavone. Un 61enne di Cerignola (provincia di Foggia), che probabilmente non sa neanche dove si trovi Borca. Appoggiato da una lista di  otto persone, tutte di Cerignola. Una mossa che si è ripetuta praticamente identica a Vodo: sempre lista “L’altra Italia”, diverso il candidato sindaco – ovviamente – diversi i nomi in lizza, ma tutti della provincia di Lecce. Solo che a Vodo la manciata di voti raccolta dai pugliesi non è stata sufficiente a mandarli in consiglio comunale (data la presenza di una terza lista). A Borca invece sì. Schiavone e altri due sederanno in municipio. O meglio, formalmente saranno consiglieri. Quasi sicuramente però non si presenteranno.

È una mossa abbastanza tipica dell’Altra Italia, svelata anche in altre realtà. La lista infatti si presenta ogni anno in diversi Comuni. Basta che ci sia un appuntamento elettorale. E poco importano chilometri di distanza da casa, conoscenza dei luoghi e compagnia cantante. La legge lo consente e dà anche un incentivo: 30 giorni di aspettativa ai dipendenti pubblici per affrontare la campagna elettorale. Se poi i candidati non fanno comizi, incontri con gli elettori e tutto il resto, affari loro. 

Campagna o no, l’Altra Italia è entrata in consiglio. E già per la convocazione della prima seduta sono problemi: Bortolo Sala dove manderà l’ordine del giorno? A Cerignola? Se Schiavone e i suoi non si presentano, la maggioranza dovrà essere sempre presente, altrimenti manca il numero legale. E poi ci sono le commissioni, e i lavori assembleari… Resta da capire se le conseguenze del voto erano chiare ai 23 abitanti di Borca che hanno messo la “x” sull’Altra Italia. Forse un voto di protesta. D’altronde, è la democrazia.

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