Andreolla e Feltre, terzo atto: «Qui sono a casa, ora diamo gioia a chi ci segue»

Andreolla e Feltre, terzo atto: «Qui sono a casa, ora diamo gioia a chi ci segue»

 

Non lascia. E nemmeno raddoppia. Sandro Andreolla triplica: per la terza stagione guiderà l’Union Feltre in serie D. Anche se, in realtà, il mister fa parte della famiglia verdegranata da ben cinque annate, visto che le prime due le ha vissute tra Giovanissimi e Allievi. Insomma, il tecnico rimane nel suo habitat: «Sono contentissimo, qui mi sento a casa». 

Mister, la conferma ufficiale da parte della società è arrivata nella serata di ieri: questo periodo di attesa nascondeva qualche dubbio? 

«No, ero tranquillo già da un po’: ho sempre avuto un confronto continuo con il direttore (Antonio Tormen). Il fatto che i tempi si siano prolungati era legato solo alle dinamiche di una situazione così anomala». 

Come sarà la sua nuova creatura? 

«Daremo moltissima importanza al settore giovanile: tanto è vero che, in questa stagione, i fuoriquota della prima squadra saranno tutti ragazzi provenienti dal vivaio. Non arriverà nessuno da fuori. L’auspicio è che l’Union del domani tragga una lezione e un monito dal periodo che abbiamo vissuto. E riscopra i veri valori del calcio, oltre che dalla vita: ovvero, l’aiuto reciproco, l’essere propositivi e positivi. Quanto successo va trasformato in energia: vorremmo dare gioia a chi ci sta attorno». 

Il San Giorgio Sedico porterà a tre le bellunesi in serie D. 

«E questo è un bene per l’intera provincia. I derby raddoppieranno e ci sarà quindi un maggior interesse. Senza considerare che le trasferte contribuiranno a limitare i costi. Speriamo poi che il pubblico possa assistere regolarmente a ogni sfida: di questi tempi, l’incasso di un derby aiuta». 

Gjoshi alla corte dei “cugini” gialloblù che effetto le fa? 

«Strano. Ho trascorso con Halil sette anni, due dei quali da giocatore. È una sua scelta e va rispettata, ma non me l’aspettavo: contavo su di lui». 

Come ha vissuto la pandemia? 

«È stata una fase difficile: il fatto di non avere certezze, né obiettivi era destabilizzante. Ma, venendo dal mondo sport, siamo abituati a fare sacrifici e a rispettare le regole. Ora guardiamo al futuro con speranza». 

Il virus cambierà il calcio? 

«Lo cambierà dal punto di vista economico, nel senso che ci sarà una maggior attenzione ai bilanci. Il calcio, però, rimarrà lo stesso: anzi, può essere un veicolo efficace per tornare alla normalità. E poi è pur sempre la cosa più importante fra quelle meno importanti». 

 

STAFF TECNICO 

Tra le novità dello staff, spicca la nuova guida degli Juniores nazionali, affidati a mister Roberto Pauletti. Reduce dalle esperienze sulle panchine del Cavarzano e della Plavis, Pauletti torna a Feltre, dove ha già allenato. E giocato. Andreolla, invece, sarà affiancato da Graziano Santomaso nel ruolo di preparatore atletico e Vanni Berlese come vice allenatore e preparatore dei portieri. 

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