La curiosità come motore del mondo. Sarà un Alessandro Magno insolito quello che andrà in scena al Teatro comunale giovedì sera (15 settembre). La narrazione dei libri di storia lo mostra come il grande condottiero capace di conquistare il mondo, dalla Macedonia all’India. Il racconto di Mattia Cason (poliedrico artista bellunese) lo mostra invece come simbolo di quella curiosità irrefrenabile che lo porta a lasciare la terra natia per inseguire tutto ciò che è altro, diverso straniero.
Eccolo il canovaccio di “Etiopiche”, prima parte di una trilogia che ha come autore Mattia Cason e come interpreti i danzatori della En-Knap di Lubiana. Una piece innovativa anche per l’uso dei linguaggi diversi – danza e video – e per il messaggio che lancia, dirompente nella contemporaneità.
Lo spettacolo racconta l’arrivo di Alessandro in Asia e l’incontro con Memnone di Rodi, un mercenario greco al soldo dei persiani. L’incontro tra questi due personaggi diviene uno spunto per parlare di migrazioni, anche contemporanee: in quel confine tra Greci e Persiani, tra “Noi” e “Loro”, che assume tratti archetipici per lo stesso mito d’Europa, l’Unione Europea sembra avere l’ultima occasione per realizzare il suo progetto, quello di divenire un soggetto politico fondato su un nuovo modello di coesione sociale. Un modello che superi il paradigma etnico-nazionale e che riconosca l’“altro” in quanto necessario alla comprensione del “sé”.
«Le Etiopiche rilegge l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite» spiega l’autore.
L’appuntamento – che chiude la rassegna di Tib Teatro “Il cielo sopra Belluno” – è alle 21.
Informazioni: 0437 950555 | 351 7834551; info@tibteatro.it
