Se ne va, a soli 44 anni, Elvi Viel.
Ma di quest’uomo buono, originario di Longarone e residente a Ponte nelle Alpi, rimangono innumerevoli aspetti: il suo impegno nel sociale, in primis. E in particolare fra gli Scout d’Europa: il movimento improntato sull’etica, l’educazione, il rispetto verso gli altri e la natura. Un movimento che, per Elvi, ha sempre rappresentato una stella polare.
Profondo conoscitore del territorio, sapeva interagire al meglio con le nuove generazioni, alle quali si donava senza riserve. Sempre in prima fila quando si trattava di offrire un aiuto concreto alla collettività, raccoglieva in sé i valori più alti, nobili e concreti del volontariato.
È cresciuto nel Gruppo Scout Fse di Longarone e, in questi anni, ha prestato servizio in maniera instancabile a Follina, con grande dedizione verso i “suoi” esploratori. Come instancabile è stata la sua opera per la Pro Loco longaronese.
A spegnere il sorriso di Elvi, purtroppo, ha contribuito il Covid. Lascia la moglie Lisa Scapol, medico di base a Ponte nelle Alpi.
Il sindaco Paolo Vendramini, a nome dell’intera amministrazione comunale, esprime «la vicinanza alla moglie e alla famiglia». Commossa anche Alessandra De Min, commissaria di distretto Belluno-Trentino AA e legata all’Associazione Scout d’Europa: «Elvi era un uomo di spessore, nello scautismo si dice un uomo della partenza. È stato un esempio di impegno, capace di armonizzare valori spirituali e morali con un vero senso di donazione e di servizio che coinvolgeva ogni aspetto della sua esistenza: in famiglia, nel lavoro. E nello scautismo, dove ha espresso le sue virtù in particolare con i ragazzi: lascerà loro un grande ricordo, come a tutti noi».
È esattamente così. Lo Scout del sorriso vivrà sempre nell’animo di chi ha avuto il privilegio di incrociarlo lungo il proprio sentiero: di montagna, con i gruppi di esploratori. E soprattutto di vita.
