Acc Wanbao verso il commissariamento: per il Mise è l’unica via

Acc Wanbao verso il commissariamento: per il Mise è l’unica via

 

La strada è quella della gestione commissariale. L’unica via possibile per garantire la continuità produttiva. I dipendenti di Acc Wanbao lo sanno bene: lo hanno già provato per qualche tempo, prima dell’arrivo dei cinesi. La cosa aveva funzionato; perché non dovrebbe funzionare di nuovo?

È quello che si augurano tutti. In particolare dopo l’apertura arrivata dal Ministero dello Sviluppo Economico, dove oggi pomeriggio si è riunito il tavolo di crisi (presieduto dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, e con la partecipazione dell’azienda, dei sindacati, della Regione Veneto e del ministro Federico D’Incà).

La delegazione aziendale cinese ha confermato l’intenzione di proseguire nel percorso di dismissione del sito produttivo di Mel. E ha rilanciato la volontà di individuare nuovi possibili investitori attraverso un advisor.

Il Mise, insieme alle altre istituzioni presenti all’incontro, ha sottolineato come sia prioritario salvaguardare in tempi celeri gli attuali asset aziendali. Proprio per questo motivo ha annunciato l’avvio della procedura per far rientrare l’azienda sotto la gestione commissariale, assicurando così sia la continuità produttiva che i lavoratori. Nessuna resistenza dai cinesi: il management di Acc Wanbao ha manifestato la propria disponibilità a favorire la retrocessione dell’azienda al commissario straordinario.

«L’obiettivo è far proseguire la produzione nello stabilimento di Mel – ha dichiarato il vice capo di gabinetto Sorial -. L’impegno del Governo, anche attraverso il commissariamento dell’azienda, ha proprio la finalità di assicurare la continuità produttiva nell’ottica di consentire all’azienda sia di ritornare ad essere competitiva sul mercato che di ricercare un nuovo investitore».

Chi sarà il commissario? Molto probabilmente colui che meglio di chiunque altro conosce il sito produttivo di Mel e le sue potenzialità. Quindi, Maurizio Castro, già commissario straordinario fino all’arrivo dei cinesi.

«L’unico commissario in grado di rilanciare questa azienda strategica per il territorio è Maurizio Castro, che proprio oggi ha confermato le possibilità di mercato presenti in Europa, anche in funzione della chiusura dello stabilimento presente in Austria – ha confermato il ministro Federico D’Incà -. All’azienda è stato chiesto di indicare i tempi necessari al fine di ottenere nel più breve tempo possibile la nomina di un commissario straordinario, il numero degli ordini previsti e la materia prima necessaria alla produzione presente in magazzino. Se i requisiti previsti dalla legge per ottenere l’amministrazione straordinaria saranno rispettati a gennaio attraverso l’analisi del bilancio del 2020, arriveremo al passo successivo che è quello del commissariamento».

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