Acc ultima chiamata: se non arriva liquidità la fabbrica chiude

Acc ultima chiamata: se non arriva liquidità la fabbrica chiude

Un appello disperato più che una lettera. E un messaggio preciso, al nuovo ministro dello sviluppo economico, perché si attivi. Il tempo è denaro, si sa. E in questo momento mancano entrambi all’Acc di Mel. Il denaro è quello che serve per mandare avanti la fabbrica, che pure ha una produttività ritrovata, ma manca di liquidità. Il tempo invece sta scadendo. È per questo che il sindaco di Borgo Valbelluna e il presidente della Provincia hanno scritto al ministro Giorgetti. Con una richiesta sola: «Sciogliere i nodi in cui nelle ultime settimane il progetto di rilancio di Acc si è aggrovigliato al punto da correre il rischio di soffocare il suo futuro». 

La lettera prende le mosse dalla situazione del made in Italy nel campo degli elettrodomestici e dei compressori. E tratteggia le vicende passate e recenti dell’Acc e dell’ex Embraco, anche in riferimento alla NewCo ItalComp, che dovrebbe nascere dal rilancio di entrambe con l’obiettivo di creare il nuovo polo italico del compressore. «Ora quel grande progetto è in stallo, e corre il rischio di schiantarsi per l’assenza di un flusso di finanziamenti su Acc sufficiente a garantirne la continuità produttiva per qualche mese, fino all’insediamento operativo di ItalComp – scrivono il sindaco Cesa e il presidente della Provincia Padrin -. Com’è possibile che non si trovi da parte del sistema del credito qualche milione per finanziare in via transitoria una società come Acc con un portafoglio ordini imponente e a cui tutti i maggiori produttori europei stanno dando piena fiducia e per accompagnarne la confluenza in una solida società a controllo pubblico come ItalComp? Come spiegare che Acc sta per bloccarsi per asfissia finanziaria, con i disastri occupazionali (315 posti di lavoro perduti a Mel e almeno il doppio nell’indotto, all’80% italiano, cui si devono aggiungere i 400 di Chieri) e industriali (si fermeranno molti grandi impianti europei del freddo, in Italia, in Germania, in Austria, in Ungheria, in Spagna, in Portogallo, in Lituania) che ne sortiranno, quando basterebbero piccole porzioni di quanto per esempio le tre banche direttamente coinvolte nel dossier Acc destinano alle sponsorizzazioni sportive (Intesa è sponsor dell’Atalanta con circa 10 milioni all’anno, cui si sommano i 40 milioni di finanziamento per il nuovo stadio; UniCredit fino al 2019 ha sponsorizzato la Champions League e dintorni a 50 milioni l’anno; e Ifis è main sponsor dei mondiali di sci)?».

Oltre alle domande, anche un passaggio decisivo sul governo. «Il governo deve uscire dallo smarrimento derivante dal passaggio dall’esecutivo Conte all’esecutivo Draghi: chiediamo infatti di riprendere in mano la questione e di confermare con risolutezza la decisione governativa di dar vita a ItalComp, rendendo operativa la relativa NewCo nel giro di poche settimane; serve dalle banche un intervento di sistema a favore di ItalComp, un finanziamento-ponte ad Acc subito, da restituire o convertire magari in quote azionarie di ItalComp fra un paio di mesi».

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