Acc, presentato il piano per il rilancio. Il futuro ora è possibile

Acc, presentato il piano per il rilancio. Il futuro ora è possibile

«Salvare l’Acc è il più bel progetto della mia vita». Maurizio Castro, commissario straordinario della ex Zanussi di Borgo Valbelluna si lascia andare a un pizzico di dolcezza. Questa mattina in Prefettura ha presentato il piano industriale che dovrà rilanciare Acc, grazie all’accordo con un’altra fabbrica in crisi, l’ex Embraco di Chieri (Torino) chiusa da 4 anni.

Al tavolo con sindacati, Regione Veneto, Provincia di Belluno e amministrazione comunale, anche il ministro Federico D’Incà e il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde, a garanzia dell’impegno del Governo. Con il matrimonio tra Mel e Chieri nascerà il polo nazionale per la produzione di compressori per frigoriferi. La più grande realtà europea, che dovrà puntare a competere sul mercato mondiale. «Una piattaforma in Europa – spiega Castro – è richiesta da tutti i principali players del mercato».

La nuova realtà sarà partecipata per il 70% dallo Stato, attraverso Investitalia, e per il 30% da soggetti privati. Ci sarà un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro. Di questi, 40 arriveranno allo stabilimento Acc di Mel, dove verrà implementata una nuova linea produttiva, per la realizzazione del compressore K a velocità variabile. «Sarà in commercio entro la fine del 2021 – assicura Castro – e dalle prime prove tecniche sembra che sia un prodotto davvero formidabile, con un’efficienza che non si trova attualmente sul mercato». A Mel ci sarà la testa e il cuore della NewCo. Lì verranno assemblati i compressori e non solo: all’Ex Acc prenderà posto tutto il reparto progettazione, ingegerizzazione e quant’altro. Nel piano di rilancio non c’è scritto quanti saranno i lavoratori, una volta a regime. «Ma saranno numeri importanti – spiega il commissario straordinario – se pensiamo che la produzione sarà raddoppiata (da 3 si passerà a sei milioni di pezzi) e che serviranno nuove figure altamente specializzate».

Prima di far partire il nuovo progetto, però, c’è ancora da salvare l’Acc, che attualmente è ancora in fase commissariale. Si attende l’ok della Commissione europea alla garanzia dello Stato agli investimenti bancari. Anche in questo caso Castro rassicura tutti: «E’ questione di giorni, probabilmente di ore. Ci sono 3 istituti di credito pronti ad aprire le linee di credito. In ogni caso, grazie al grande lavoro di raccordo con fornitori, territorio, governo e banche, la fabbrica fino a fine anno è già in grado di proseguire autonomamente».

Soddisfatti i sindacati: «C’è un piano serio e che guarda avanti – commenta Stefano Bona (Fiom Cgil) – e soprattutto abbiamo sentito parlare, per la prima volta, di politica industriale pubblica. La strategia è di non mettere in competizione i due stabilimenti di Chieri e Mel ma di fare produzioni dedicate (a Chieri i motori, a Mel i compressori). Dal governo c’è interesse per un’azione complessiva, e questo è positivo. Castro ci ha assicurato che il mercato è quanto mai favorevole alla nascita di un polo europeo e che gli investimenti a Mel saranno ingenti. È un piano ambizioso ma c’è la volontà di rilanciare la produzione di qualità. Ma ora c’è, prima di tutto, la necessità di mettere definitivamente in sicurezza lo stabilimento Acc. C’è ottimismo per il futuro ma ancora un po’ di preoccupazione per il presente».

«Abbiamo avuto la conferma di un’operazione industriale ambiziosa, che permetta una vita futura a due stabilimenti che hanno numeri importanti dal punto di vista occupazionale e di competenze. Aver avuto oggi il ministro D’Incà e il sottosegretario Todde dimostra l’impegno del governo. In questo contesto l’obiettivo finale è la vendita dell’azienda che nascerà, ma con questo progetto potremo entrare nel mercato con più concorrenzialità, quindi sono estremamente fiducioso».

«L’impegno del governo è massimo – il commento del ministro Federico D’Incà – come dimostra l’investimento di 40 milioni di euro e il lavoro fatto per scongiurare la chiusura di Acc, che un anno fa sembrava certa. Grazie alla testardaggine di molti – anche mia – ora possiamo parlare di un progetto concreto di rilancio. Il polo industriale tra Mel e Chieri, inoltre, può aspirare a diventare un esempio e un metodo su scala nazionale. Un’operazione ben riuscita di cui tutti possiamo essere orgogliosi.».

«Credo che dopo 20 stiamo finalmente scrivendo una storia fondamentale della politica industriale della provincia di Belluno – le parole del sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa – con il rilancio di un settore strategico. Oggi ho sentito parole importanti e rassicurazioni. Da parte nostra, come territorio, ci sarà tutto l’impegno e la dedizione che abbiamo sempre dimostrato. E’ chiaro però che dall’altra parte serve una figura in grado di guidare questo precesso».

Serve Maurizio Castro, insomma. Sarà lui a capo della nuova realtà? «Io sono, come sempre, a disposizione, da umile servitore dello Stato».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto