«Sette operatori hanno ritenuto di non sottoporsi al vaccino: un dato che desta una certa preoccupazione. Auspichiamo che il legislatore provveda quanto prima a introdurre l’obbligatorietà al vaccino, almeno per il personale impegnato nell’assistenza alle persone più fragili». Ad affermarlo è l’amministratore unico della residenza Gaggia Lante Sersa di Belluno, Paolo Santesso.
Pur lavorando a stretto contatto con gli anziani – e, di conseguenza, con soggetti fragili e ad alto rischio – un gruppo piuttosto nutrito di operatori ha deciso quindi di evitare l’inoculazione. Creando un problema non da poco.
Da qui, la presa di posizione dell’amministratore, lanciata attraverso il web: «Continueremo a dialogare con queste persone, con l’obiettivo di migliorare il dato attuale».
Ma dalla residenza Gaggia Lante arrivano anche buone notizie: «Da questa settimana sono ripresi i nuovi ingressi di anziani in struttura: ne abbiamo già accolti 4. E stanno trascorrendo una breve quarantena prima dell’ingresso vero e proprio nei nuclei di destinazione».
Altre novità sono attese per la prossima settimana: «I familiari saranno contattati telefonicamente per essere informati sulle modalità di visita ai residenti e avranno già la possibilità di fissare i primi incontri che cominceranno il 15 febbraio, nei locali appositamente adibiti: in particolare, nella stanza degli incontri e Centro servizi».