Vladimir Luxuria in corteo per i diritti civili. «A Belluno a manifestare con orgoglio»

Vladimir Luxuria in corteo per i diritti civili. «A Belluno a manifestare con orgoglio»

Un serpentone colorato, rumoroso, festante. Poi musica, sensibilizzazione, qualche provocazione. Ma è giusto così.

Il Pride Belluno – seconda edizione – ha raccolto ieri (sabato 13 luglio) circa 2mila partecipanti. La comunità Lgbtqia+, ovviamente, ma anche persone della comunità civile che hanno voluto essere presenti. Sindacati, e movimenti. 

A guidare il corteo, dalla stazione a piazza dei Martiri, è stata Vladimir Luxuria, già deputata della Repubblica e prima persona transgender a essere eletta al Parlamento di uno Stato europeo. Insieme a lei, sul carro che apriva la manifestazione, alcune Drag Queen.

«A Belluno si può manifestare in tranquillità e con orgoglio» ha detto Luxuria dal palco della Piazza. «Farlo a Roma, Milano, Torino è scontato: farlo a Belluno è una sfida riuscita. Mi hanno detto che quando si è saputo che facevo la madrina, su Facebook ci sono stati commenti omofobi. Perché c’è chi usa la rete come solidarietà e chi invece la usa come sistema fognario per evacuare i più bassi istinti di frustrazione».

Luxuria non ha dimenticato qualche stoccata al governo. «I Pride non sono pagliacciate, ma sono la dimostrazione di ragazzi e ragazze, uomini e donne che si mostrano per quello che sono senza vergognarsi e senza ipocrisia. Questa è la normalità. Ci sono isterici omofobi anche al governo e altri eletti all’Europarlamento. Noi qui dobbiamo difendere le famiglie arcobaleno che sono sotto attacco».

Sul palco, dopo Luxuria, si sono alternate tante voci, tutte per manifestare la loro presenza, in libertà. 

E anche la Consigliera di Parità provinciale ha inviato una nota a sostegno dell’iniziativa. «I diritti civili sono patrimonio di tutti. Perché sono una componente, un pilastro, dei diritti sociali. E sono la base di una società inclusiva e migliore. La loro difesa e tutela quindi è compito di tutti» ha scritto la Consigliera Flavia Monego. «Non ci possono essere strumentalizzazioni di nessun genere rispetto alla questione dei diritti civili. Come non ci possono essere fratture. Semmai deve esserci rispetto e comprensione, da entrambe le parti. Quest’anno, senza strumentalizzazioni e attriti, il Pride ha mostrato la sua componente di festa e insieme di sensibilizzazione profonda. È quello di cui abbiamo bisogno, di tenere alta l’attenzione senza strepiti e senza polemiche, difendendo i diritti a essere quello che si vuole, a esserci e ed esprimere in libertà la propria natura e le proprie convinzioni, una libertà che è sancita anche dalla Costituzione. La risposta di Belluno e dei bellunesi è stata ottima in questo».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto