Violenze e maltrattamenti in famiglia, scatta l’arresto per un 40enne

Violenze e maltrattamenti in famiglia, scatta l’arresto per un 40enne

Era stato incastrato da più di 80 registrazioni da parte della convivente, che avevano memorizzato un’infinita serie di violenze di ogni tipo: schiaffi, calci, pizzicotti, insulti di ogni tipo. Ma anche appostamenti, minacce di toglierle i due figli minorenni e di sbatterla fuori di casa. Ora, per A.C., 40enne casertano residente a Belluno, è scattato l’arresto, dopo che la Cassazione ha confermato la pena a tre anni e due mesi di reclusione per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni.

La vicenda, seguita dal nucleo investigativo dei carabinieri di Belluno dedicato al contrasto alle violenze di genere, inizia nell’agosto 2017, quando la convivente trentenne dell’uomo si presenta al comando provinciale dell’Arma con un occhio tumefatto, denunciando l’uomo per il gesto violento. Prendono così il via una serie di approfondimenti, che testimoniano un quadro di violenza estremamente preoccupante che dura da almeno un paio d’anni. La donna, infatti, aveva subìto dal convivente 40enne violenze (calci, schiaffi, pizzicotti) e offese di ogni tipo. Un comportamento da vero padrone, che controllava la donna sul posto di lavoro, le impediva la normale autonomia decisionale e la minacciava continuamente di sbatterla fuori di casa tenendosi i due figli minorenni.

Nonostante la denuncia le angherie non si sono fermate. Tanto che il mese successivo la donna subisce due nuovi episodi di violenza. Nel primo l’uomo la sbatte più volte con la testa contro il muro, colpendola con calci e schiaffi e provocandole lesioni che sono costate 10 giorni di prognosi. Nel secondo, oltre ad una serie di maltrattamenti, la donna viene costretta a subire pure degli atti sessuali.

Un comportamento che ha spinto il Gip del tribunale di Belluno ad emettere nei confronti del 40enne un’ordinanza di allontanamento dal nucleo familiare, nell’attesa che l’iter processuale facesse il suo corso. Ora, con la sentenza definitiva della Cassazione, l’uomo è stato arrestato per scontare la condanna prevista. Che prevede anche una serie di pene accessorie: decadenza perpetua della potestà genitoriale; interdizione perpetua dall’esercizio di tutela e curatela; perdita perpetua del diritto agli alimenti; interdizione perpetua da una professione; interdizione perpetua da un’arte; esclusione perpetua dalla successione della persona offesa; interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

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