Ultimo mese di sci. Ma c’è chi ha già chiuso gli impianti

Ultimo mese di sci. Ma c’è chi ha già chiuso gli impianti

Le nevicate degli ultimi giorni sono state abbondanti in alta quota. E regalano ancora un mese di sci per gli irriducibili dello sport bianco. In alcuni casi anche un mese abbondante. Ma quella che sta vivendo le ultime sciate passerà alla storia come una stagione strana: ottima per i numeri di sciatori, avara di neve soprattutto nella prima parte, sicuramente segnante per le piccole ski aree di media montagna, alcune già chiuse o in procinto di farlo.

Sì, perché l’inverno che sta salutando ha mostrato temperature talmente anomale da segnare una linea di demarcazione netta tra le ski aree che possono andare avanti fino ad aprile e quelle che invece hanno arrancato anche a gennaio e febbraio. E non è solo una questione di appeal (Cortina è Cortina, si sa): diventa anche un fatto di neve e di cambiamento climatico, soprattutto se la neve artificiale – finora amica fidata degli impiantisti – non trova le condizioni adatte. Chi può sparare neve con minime per settimane sopra lo zero, anche a dicembre e gennaio? La risposta è nessuno. E quindi ecco il quesito: quanto può durare il mercato dello sci?

IL CALENDARIO

A Cortina può farcela ancora per un mese abbondante, se la risposta al quesito è immediata e non nel lungo periodo. La maggior parte degli impianti farà fare le ultime sciate a Pasqua, poi chiuderà i battenti. Anche se Faloria e Col Gallina proseguiranno fino al 1° maggio.

Anche sul Civetta si sia fino a Pasqua, con l’appuntamento ormai tradizionalissimo di Baite Aperte fissato per il 17 marzo. Il San Pellegrino si spinge fino al 7 aprile, Arabba-Marmolada si divide tra Pasqua, 7 e 14 aprile.

Il Nevegal invece ha chiuso già domenica e ieri (lunedì 4 marzo) ha dato l’arrivederci a dicembre anche San Vito di Cadore. 

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