Riconoscimento nazionale per il Santa Maria del Prato per “l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata”: il percorso di sostegno psicologico e di riabilitazione promosso dal nosocomio feltrino si è infatti meritato la menzione speciale nel concorso promosso da Fondazione Onda.

Riconosciuta quindi anche fuori dai confini provinciali la validità del lavoro del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) composto dai sanitari delle diverse specialità interessate (urologia, oncologia, radioterapia, radiologia, anatomia patologica) impegnate nella fase di diagnosi e cura, e poi dai professionisti che si occupano del percorso di riabilitazione funzionale e psicologica post operazione del paziente.

Viene in questo modo valorizzata l’interdisciplinarietà, il lavoro di squadra di professionisti delle varie specializzazione che nel corso degli ultimi 6 mesi ha discusso 44 nuovi casi di tumore alla prostata. La collaborazione tra i diversi reparti è fondamentale per garantire il miglior servizio e l’azione più efficace ai cittadini.

Il “festeggiamento” per la menzione ottenuta è stata anche l’occasione per fare il quadro dell’incidenza del tumore alla prostata in provincia di Belluno, che nei maschi rappresenta oltre un quarto dei tumori complessivi – il 25,7% -, contro il 22,4% del Veneto, e il 13% dei tumori sul totale della popolazione, contro l’11,7% della regione. Il picco dell’incidenza si registra tra i 70 e gli 80 anni, ma è già dai 45-50 anni che il tasso comincia a crescere.

Sul fronte della diagnosi e della cura, aumentano le biopsie prostatiche: sono state 259 ad ottobre 2023, con una proiezione attorno alle 300 prestazioni complessive nell’anno; erano state 244 del 2022, 245 nel 2019. In crescita anche il numero degli interventi: sempre nei primi 10 mesi di quest’anno sono stati 74; in tutto il 2022 se ne erano registrati 67, l’anno precedente 75.