Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di Ugo Fattore, l’architetto sessantenne di Venezia scomparso venerdì durante un’escursione in Val Pramper, in Val di Zoldo. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato pochi minuti fa dalle squadre di soccorso impegnate da due giorni nelle ricerche.

Fattore era partito venerdì (27 giugno) lasciando sull’auto un biglietto con l’orario previsto di rientro, le 14. Da allora, nessuna notizia. Le ricerche sono scattate quella sera stessa e hanno coinvolto oltre cinquanta operatori tra Soccorso alpino, Vigili del fuoco, unità cinofile, Carabinieri forestali e Guardia di finanza. Fondamentale anche il supporto degli elicotteri dell’Air Service Center e dei Vigili del fuoco, che hanno sorvolato le zone indicate dall’escursionista ai familiari, tra Forcella Moschesin e Castello di Moschesin. Ed è proprio lì che alle 12.50, durante l’ennesimo sorvolo, l’elicottero dei Vigili del fuoco ha individuato il corpo dell’uomo precipitato per molti metri.

Molte le risorse messe in campo: droni con tecnologia Lifeseeker per individuare il cellulare, squadre specializzate in topografia del soccorso, il nucleo Dedalo dalla Lombardia e i volontari delle stazioni locali. Le ricerche si erano concentrate lungo il sentiero che dal rifugio Pramperet porta alla forcella, ma finora non avevano prodotto esiti concreti.
Decisiva, nelle ultime ore, l’analisi dei segnali captati da dispositivi come l’Imsi Catcher in dotazione alla Guardia di finanza, che hanno orientato meglio le squadre verso l’area del ritrovamento. Recuperata, la salma è stata portata alla piazzola di Forno di Zoldo per essere affidata al carro funebre.

Dalle prime informazioni l’uomo stava percorrendo una traccia per raggiungere una cengia ed è scivolato ruzzolando tra le rocce, forse a causa dell’improvviso accorciamento di uno dei bastoncini, ritrovato più corto, che gli ha fatto perdere l’equilibrio.

(in foto il campo base organizzato dai vigili del fuoco)