Una fioritura estesa e spettacolare di narcisi montani, la più importante degli ultimi dieci anni: ecco di cosa sono stati protagonisti i prati bellunesi, nuovamente riempiti dal candore tipico del “Principe bianco”.
A un anno dall’avvio del “Progetto per la tutela dei prati a narciso” di Unifarco, è ora di tirare le somme. Ed è proprio l’incredibile fioritura il risultato più visibile a colpo d’occhio. Prima di questo intervento, il narciso stava scomparendo, con una regressione continua e una riduzione di oltre il 50 per cento della specie per via dell’abbandono di alcune tecniche della tradizione contadina: come la falciatura dei prati per mano degli agricoltori, a cui è andata a sostituirsi la trinciatura meccanica.
Tale fattore, unito alla presenza di cinghiali, ha portato a una perdita della biodiversità di questi luoghi a favore di piante infestanti come il veratro. Da qui l’impegno dell’azienda, che, con un team di tecnici ambientali esperti, ha messo in campo una serie di interventi per la tutela e riqualificazione dei prati.
«La natura fa il suo corso, ha i suoi tempi e le sue dinamiche. Non vogliamo prenderci tutti i meriti, ma la risposta dell’ecosistema è sicuramente un bel segnale – commenta Ernesto Riva, presidente di Unifarco -. Vogliamo preservare e conservare questo territorio, che è un vero gioiello e ha un valore di biodiversità molto elevato, oltre a un valore turistico, naturalistico e paesaggistico».