Tamponi per gli sciatori, allo studio una convenzione Provincia-Ulss-sistema turistico

Tamponi per gli sciatori, allo studio una convenzione Provincia-Ulss-sistema turistico

Provincia, Ulss e consorzi degli impiantisti studieranno un modello di convenzione per mettere in campo un servizio di tamponi dedicato ai frequentatori delle piste da sci sprovvisti di green pass. È quanto emerso dalla prima riunione del tavolo sul turismo invernale, convocata ieri (9 novembre) a Palazzo Piloni, a cui hanno partecipato Provincia, Ulss (con la direttrice generale Maria Grazia Carraro e il direttore del dipartimento di prevenzione Sandro Cinquetti), i rappresentanti di Anef e delle ski aree, oltre agli amministratori locali delle principali località sciistiche.

«Abbiamo raccolto le esigenze del settore del turismo invernale, che ha la necessità di ripartire dopo quasi due anni di fermo. Per un territorio come il nostro, lo sci non è solo divertimento e sport, ma rappresenta una voce fondamentale nell’economia locale» spiega il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «È allo studio un sistema che può garantire la ripartenza dello sci, in massima sicurezza. Tra l’altro, fornendo un servizio ai visitatori del nostro territorio che può davvero fare la differenza in termini di accoglienza e livello dell’offerta».

Il progetto oggetto di studio è una convenzione tra sistema del turismo e un soggetto privato erogatore del servizio tamponi. Con la collaborazione dell’Ulss per quanto riguarda la gestione dei punti tampone già attivi a Tai di Cadore e Agordo (oltre a quelli di Paludi e Feltre), e dell’eventuale presa in carico di soggetti risultati positivi al Covid-test. E con il coordinamento della Provincia.

«Si è concordato di provare a riutilizzare lo stesso sistema messo in campo durante i Mondiali di Cortina dello scorso febbraio, quando furono effettuati 26mila tamponi in poche settimane» ricorda il presidente Padrin. «Ora il compito degli operatori turistici è quello di individuare preliminarmente i numeri stimati di soggetti che avranno bisogno di sottoporsi a tampone, in particolare i turisti che arrivano da Paesi esteri. Credo sia anche un buon banco di prova per fare sistema e lavorare in squadra per il nostro territorio».

«Abbiamo già cercato di mappare le aree ad alta concentrazione di turismo straniero – spiega l’ex presidente Anef Veneto, Renzo Minella, intervenuto al tavolo -. Insieme alle amministrazioni locali abbiamo cercato di individuare le location e poi di definire la miglior organizzazione per i tamponi. Sappiamo che il servizio non sarà facile da organizzare, ma avrà un impatto molto forte sull’immagine che dà la nostra offerta turistica, perché un servizio tamponi ben organizzato potrà essere annoverato tra i punti di forza del nostro sistema territoriale».

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