Si spegne il braciere a Pechino, adesso tocca a Milano-Cortina

Si spegne il braciere a Pechino, adesso tocca a Milano-Cortina

«Adesso ci siamo solo noi» twitta Gianpietro Ghedina. E il sindaco di Cortina ha ragione: adesso tocca a Milano e Cortina. Ieri (domenica 13 marzo) si sono chiuse anche le Paralimpiadi di Pechino e la prossima volta che verrà acceso il braciere olimpico sarà nel 2026, in Italia. 

Ghedina aveva ricevuto la bandiera olimpica nello stadio “Nido di rondine” della capitale cinese non più tardi di tre settimane fa, insieme al collega di Milano Beppe Sala. Ieri è tornato a Pechino per ricevere anche la bandiera paralimpica, stavolta accompagnato dalla vice sindaca del capoluogo lombardo, Anna Scavuzzo. A conclusione della cerimonia, il sindaco di Pechino Chen Jining ha passato la bandiera al presidente del Comitato paralimpico internazionale Andrew Parsons, che l’ha poi consegnata a Ghedina.

«We are the next» ha scritto il primo cittadino ampezzano su Facebook. «Noi siamo i prossimi». E se per le Olimpiadi restano dubbi colossali rispetto ai tempi di consegna delle infrastrutture – in particolare le varianti di Longarone e Cortina – per le Paralimpiadi è doveroso intravvedere grandi possibilità di sviluppo del turismo inclusivo. Non solo durante i Giochi, ma dopo, per un orizzonte temporale lungo anni. 

Il turismo a misura di persona con disabilità è in espansione. E muove un sacco di persone: basti pensare che per ogni turista con disabilità c’è almeno un accompagnatore. Nel 2019 erano oltre 3 milioni le persone con disabilità in Italia e secondo le proiezioni Censis saranno oltre 10 milioni entro il 2040. A livello europeo invece si sale a quasi 50 milioni a fine 2021, in gran parte potenziali turisti, che fanno almeno una decina di giorni di vacanza ogni anno. In strutture accessibili ovviamente. Quindi ci sono 4 anni davanti per investire su questo fronte. Perché come ha scritto Ghedina, “siamo noi i prossimi”.

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