Sbaglia sentiero, escursionista bloccato su un salto di roccia sotto il Rifugio Bianchet

Sbaglia sentiero, escursionista bloccato su un salto di roccia sotto il Rifugio Bianchet

Credeva di raggiungere il Rifugio Bianchet. Si è trovato cento metri più in basso, sopra un salto di roccia, senza la possibilità di procedere o di tornare indietro. Disavventura ieri (10 settembre) per un 44enne di Belluno. In suo aiuto è arrivata una squadra del Soccorso alpino.

L’allarme è scattato attorno a mezzogiorno. La Centrale del Suem è stata attivata dal 112, contattato da un escursionista bloccato nella zona del Rifugio Bianchet. Dalle prime informazioni, essendoci poca copertura telefonica, il 44enne era partito da Costa dei Pinei, per salire al Boral della Forchetta, raggiungere l’omonima Forcella, da dove poi il sentiero sblocca sui tornanti che portano al rifugio. Una squadra del Soccorso alpino di Belluno ha quindi risalito i tornanti e ha raggiunto la Forcella senza però individuare nessuno. Una volta abbassati di quota, i soccorritori hanno finalmente avuto un contatto vocale e hanno rintracciato l’uomo un centinaio di metri più in basso, a 1.000 metri di quota. A un bivio, l’escursionista aveva sbagliato traccia ed era sceso fino a incrodarsi sopra un salto di roccia.

I soccorritori hanno attrezzato l’ancoraggio per la calata di 20 metri, hanno raggiunto l’uomo e lo ha accompagnato nella risalita, per poi raggiungere il mezzo fuoristrada e riportarlo a valle. 

Verso le 14.30 l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in Civetta, all’altezza delle corde fisse del Crodolon, dove un 58enne di Sommacampagna (Verona), che si trovava con la moglie e altre tre persone, si era sentito poco bene. Recuperato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 20 metri, l’uomo è stato trasportato all’ospedale di Agordo per gli accertamenti del caso.

Venerdì sera invece il Pelikan di Bressanone è riuscito a recuperare in una pausa del maltempo quattro escursionisti bloccati lungo la Ferrata Tomaselli alla Punta Fanes. I 4 turisti americani, due donne di 48 e 54 anni e due uomini di di 63 e 59 anni, che avevano lanciato l’allarme verso le 19.30, sono stati individuati a 2.900 metri di quota, imbarcati e trasportati a Bressanone verso le 21. Era pronta a intervenire anche una squadra del Soccorso alpino di Cortina.

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