Salvataggio Acc, c’è la limanese Sest tra i possibili compratori

Salvataggio Acc, c’è la limanese Sest tra i possibili compratori

Limana e Mel distano pochi chilometri. 12 per la precisione tra la sede della Sest (che produce impianti refrigeranti nella zona industriale di Baorche) e lo stabilimento di compressori Acc. Una manciata di minuti di macchina. Insomma, una continuità geografica che a breve potrebbe diventare anche continuità produttiva. 

Lunedì 31 scadevano i termini per le offerte per rilevare la vecchia Acc. E la Sest di Limana – gruppo Lu-Ve – ha presentato la sua. Impossibile dire oggi se la cosa andrà in porto. Ma c’è già un dato di fatto. Anzi due. Il primo: i compressori made in Acc hanno mercato, e non è la prima volta che lo si dice. Il secondo: la scelta territoriale di investire sullo stabilimento di Mel – perché così va letta l’offerta di Sest – potrebbe accorciare quella filiera del freddo che tanto lavoro e benessere ha creato negli anni in Valbelluna, da dopo il Vajont.

Così la legge anche Confindustria. «Con l’offerta vincolante di acquisto nei confronti di Acc, il Gruppo Lu-Ve attraverso Sest – con i suoi amministratori delegati Michele Faggioli e Matteo Liberali – sta dimostrando amore per il territorio, coraggio imprenditoriale e lungimiranza. Lo sta facendo con i fatti e non con le parole. A Sest e alla sua dirigenza vanno il plauso e il pieno sostegno di Confindustria Belluno Dolomiti» scrive in una nota la presidente degli industriali, Lorraine Berton. «Un contributo altrettanto fattivo, a questo punto, vorremo vedere anche da parte delle Istituzioni – locali e nazionali – perché il manifatturiero bellunese non venga lasciato solo e possa contare su infrastrutture materiali e immateriali all’altezza delle sfide che lo attendono, nonché su reali politiche a sostegno dell’innovazione e della creazione di nuove competenze».

«Ho seguito la vicenda dal 2019, quando la proprietà cinese aveva annunciato di volere abbandonare il sito», ricorda il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il trichianese Federico D’Incà. «Con la determinazione del Governo Conte e l’interesse nei confronti dei lavoratori, è nato un percorso che ha portato all’importante passaggio dell’amministrazione straordinaria. Ora saranno fatte le adeguate valutazioni per questa proposta che, ci auguriamo, potrà ridare una speranza per la fabbrica di Borgo Valbelluna e per l’intero tessuto produttivo». Secondo D’Incà «Gli ultimi mesi sono stati particolarmente impegnativi e difficili per alcune grandi realtà del bellunese e della nostra regione, ma la coesione che è stata dimostrata attorno a queste attività si è fatta sentire, come avvenuto nell’importante manifestazione dello scorso novembre. Credo che, mai come adesso, la sinergia istituzionale finora dimostrata, assieme all’importante lavoro dei sindacati, debba proseguire per raggiungere l’obiettivo finale».

Alla forza «dei lavoratori, dei sindacati e di un territorio che ha sempre accompagnato i passaggi delicatissimi nelle mani del commissario Maurizio Castro» plaude invece l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan. «All’azienda Lu – Ve – aggiunge – offriamo la garanzia che sarà accompagnata nella trasformazione dalla Regione del Veneto. Stiamo già lavorando per la riqualificazione e la rioccupazione dei lavoratori che non rientreranno nel definitivo perimetro produttivo».

Al momento, quello che trapela della proposta di Sest sono alcuni dettagli. Lu-Ve Group ha informato di aver presentato una proposta vincolante per l’acquisto di un ramo d’azienda di Acc. La proposta prevede la completa riconversione industriale delle attività, al fine di ampliare la produzione di scambiatori di calore statici per banchi frigoriferi, condizionamento d’aria, chiller e pompe di calore, già realizzati da Lu-Ve nello stabilimento Sest, oltre che in altri stabilimenti del Gruppo. La proposta vincolante prevede l’assorbimento di una parte degli attuali lavoratori di Acc e investimenti complessivi nel sito per circa  6 milioni di euro nell’arco di tre anni. La società punta ad ampliare la propria base produttiva, rendendo l’attività dello stabilimento di Mel conforme e coerente con il core business del Gruppo, installandovi linee di produzione di scambiatori di calore.

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