Belluno retrocede di 22 posizioni. E passa dal diciannovesimo al quarantunesimo posto nella classifica della qualità della vita, redatta da Italia Oggi e Università La Sapienza.
Sul tema interviene anche il consigliere del Comune capoluogo, Paolo Gamba: «Il crollo porta amarezza, ma non sorpresa. I nodi sono venuti al pettine. Due anni fa paragonavamo il declino della città a una valanga che via, via amplia il suo fronte. La valanga è precipitata e oggi, ancora più di allora, se ne vedono i risultati. Un giro per il territorio, dal centro alle frazioni, offre un’immagine impietosa della scarsa cura riservata alla città. Qualche estemporaneo e tardivo tentativo di maquillage pre-elettorale non può compensare il lungo elenco di promesse mancate. Soprattutto, non compensa l’assenza di una visione, l’incapacità di alzare lo sguardo e pensare in grande, come dimostra il recente mancato finanziamento da parte dello Stato dei progetti presentati dall’amministrazione Massaro».
«Dispiace per il netto peggioramento – sono le parole di Franco Gidoni, commissario provinciale della Lega – ma la graduatoria rispecchia quanto già sappiamo. La pandemia ha portato con sé un fermo del settore turismo che ha un po’ faticato nella ripresa e, si sa, ha particolarmente sofferto l’inverno scorso. Anche le due crisi aziendali, con buona probabilità, hanno pesato». Da rivedere pure il capitolo legato all’ambiente: «Fatichiamo sui criteri relativi alle reti di depurazione perché abbiamo chilometri e chilometri di condotte al servizio di poche abitazioni. Sono tubature vecchie, che vengono rappezzate e poco sostituire, questo di certo influisce. In merito alla la sicurezza sociale, invece, continuiamo a restare nelle parti basse, dal 91esimo scivoliamo al 102esimo, questo significa che siamo proprio tra gli ultimi ed è perciò doveroso un ragionamento sui servizi che dovremmo dare alla nostra comunità».
