Pista “light”, depositato in extremis il progetto per il bob a Cortina

Pista “light”, depositato in extremis il progetto per il bob a Cortina

«Non è finita finché non è finita». La storica frase del giocatore di baseball americano Yogi Berra funziona benissimo per la pista da bob di Cortina. Perché non è ancora detta l’ultima parola. La porta sembrava chiusa, ma adesso è incredibilmente riaperta. Ieri (19 dicembre) in extremis è arrivato sulla scrivania di fondazione Milano Cortina un dossier per spingere l’impianto ampezzano. Tra l’altro, il nuovo faldone arriva a poche ore dalla riunione di tutti i soggetti coinvolti nelle Olimpiadi 2026. E ora il Cio dovrà tenerne conto.

È stato il ministro dei trasporti Salvini ad accelerare. Nelle ultime settimane ha gli uffici del ministero hanno preparato un progetto “salva-Cortina” che a quanto pare è più snello e più rapido. Il documento depositato ieri parlerebbe di 600 giorni per costruire la pista, contro gli 807 del dossier precedente. I tempi ci sarebbero, ipotizzando un avvio cantiere a marzo e fissando la linea del traguardo a poche settimane dall’avvio dei Giochi 2026. Resta da capire il costo, visto che la pista precedentemente bocciata si aggirava sui 100 milioni di euro.

Gli “avversari” di Cortina intanto si assottigliano. Cesana pare del tutto fuori dai giochi. Resta in piedi l’ipotesi Saint Moritz, la più consistente al momento. Ma non è finita finché non è finita. 

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