I sindacati non mollano la presa. Vogliono il villaggio olimpico a Borca di Cadore anziché a Fiames e puntano tutto sul recupero della vecchia colonia Eni fatta realizzare da Enrico Mattei tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, su progetto di Edoardo Gellner. Adesso, scatta anche la raccolta firme, a sostegno dell’iniziativa.
Quella del villaggio olimpico è una querelle senza fine. Prima l’idea di Fiames, poi la proposta di Campo di Sotto, bocciata senza se e senza ma dagli ambientalisti, per il pregio della location. Adesso è tornato in campo Fiames, con la Regione convintissima di installare lì alcune strutture prefabbricate, da smontare una volta finiti i Giochi 2026. L’unica alternativa che non è mai venuta meno è quella di Borca, con il recupero della vecchia colonia Eni. Una alternativa che è stata lanciata dalla Provincia di Belluno ancora nel 2020, poi è stata condivisa dal Comune di Borca e adesso è cavallo di battaglia di Cgil, Cisl e Uil.
Saranno proprio i tre sindacati confederali a raccogliere le firme per il villaggio olimpico a Borca. «Per ripristinare un patrimonio culturale del Novecento» dicono. «E perché le Olimpiadi lascino un’eredità al territorio».
Primo giorno di raccolta, lunedì prossimo (19 giugno): dalle 12 alle 18 ci sarà un banchetto davanti al supermercato Conad di Borca.