È stata trasmessa in questi giorni alle associazioni datoriali del settore agricolo di Belluno la piattaforma con le richieste per il rinnovo del contratto collettivo provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti del nostro territorio. Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil hanno stilato una serie importante di richieste dopo un percorso di assemblee con le lavoratrici e i lavoratori.
Il settore in provincia di Belluno conta più di 1.600 lavoratori dipendenti; le dimensioni, insomma, di un grande stabilimento industriale il quale, però, si trova sparso e parcellizzato in centinaia di realtà diffuse capillarmente su tutto il territorio. Dal settore lattiero-caseario (tradizionalmente il più rappresentato) ai lavori boschivi, dalla coltivazione di frutta, il vitivinicolo, il florovivaismo fino all’importante comparto degli agriturismi: si sta parlando di un ambito vitale e strategico all’interno del quale si produce un valore economico di tutto rispetto con un trend costante di crescita di occupati e di sempre maggior strutturazione delle imprese.
«In questi ultimi anni, purtroppo, così come per moltissimi altri settori, la perdita di potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli è stata molto forte e non accenna a diminuire, soprattutto in zone montane. È ovvio, dunque, che da questa tornata contrattuale ci si aspetta una risposta importante in termini salariali» dicono i sindacati di categoria. «È altrettanto importante che i tempi del rinnovo siano rapidi in modo da far arrivare nelle buste paga risposte concrete da subito, non sarebbe accettabile né comprensibile da parte di nessuno in questo contesto storico che i tempi per l’apertura del tavolo delle trattative si allungassero».
Oltre a questo le organizzazioni sindacali lanciano a Confagricoltura, Coldiretti e Cia del territorio la sfida della qualità dell’occupazione. «Oltre a rilanciare la nascita della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità prevista dalla Legge 199 del 2016, si vuole inoltre promuovere il ruolo dell’Ente Bilaterale provinciale quale snodo di informazioni su occupazione e formazione e promotore di buone pratiche con la finalità di sostenere l’attività delle aziende che assumono il personale con condizioni di qualità e nel rispetto di tutte le normative» spiegano Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. «Crediamo nella maniera più assoluta che il riconoscimento della professionalità e l’equo compenso del lavoro rappresentino le chiavi per il superamento della cronica mancanza di manodopera e, più in generale, per un salto di qualità di questo settore che sempre più rappresenta nel panorama nazionale un collante e un motore di sviluppo di diversi settori economici. Siamo pronti al confronto e attendiamo le controparti per questo importante appuntamento».