Ok da Roma, via libera al progetto del Parco fluviale di Lambioi

Ok da Roma, via libera al progetto del Parco fluviale di Lambioi

La piena del Piave nei giorni di Vaia aveva distrutto la spiaggia di Lambioi beach. Ora, finalmente, sulle sue ceneri potrà prendere forma il Parco fluviale di Lambioi. Da Roma è infatti arrivata l’attesa lettera del segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha comunicato l’ok da parte del gruppo di monitoraggio all’aggiornamento del progetto del parco fluviale. «Con questo nulla osta, – sottolinea l’assessore alla rigenerazione urbana, Franco Frison – il Comune dà avvio all’aggiornamento del progetto esecutivo, che era già pronto per andare in appalto, ma che la tempesta Vaia fermò con lo straripamento del Piave».

Il progetto è uno dei più corposi della Rigenerazione urbana, con un importo complessivo di 5,3 milioni di euro. «Di questi – aggiunge Frison – 4,2 sono a carico dello Stato, con il Bando periferie, mentre il rimanente importo è suddiviso tra Comune di Belluno e Bim GSP, che nel frattempo ha già realizzato e concluso importanti opere impiantistiche».

Numerosi gli interventi in programma: la realizzazione del sottopasso di collegamento ciclopedonale tra il Parco Emilio e l’area del Parco fluviale di Lambioi; una nuova area camper a fianco del parcheggio; un nuovo parcheggio a fianco dello Spes Arena; la sistemazione di tutta Via Lambioi; l’accesso principale dal centro storico al parco; interventi per l’accesso al Piave in zona Nogarè e S. Pietro; gli interventi di ripristino nella vasta area danneggiata dalla piena del Piave a Lambioi. «I lavori avverranno in sinergia con il Genio Civile di Belluno che sta lavorando per il ripristino dell’argine crollato e con il quale si sta operando in totale sintonia di intenti».

In attesa del progetto complessivo, già predisposto un primo stralcio, curato da Sportivamente Belluno, per realizzare un’area a parco giochi con attrezzature varie e barbecue, per consentire una graduale riappropriazione dell’area da parte dei cittadini: «Mi piace sottolineare – evidenzia il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro – come questi interventi vengano realizzati grazie alla raccolta fondi promossa dal Comune di Belluno e sostenuta da migliaia di cittadini bellunesi e veneti, che fin dai primi giorni dopo la tempesta Vaia si sono impegnati per la rinascita dell’area divenuta simbolo della nostra città».

Dopo lo stop imposto dal coronavirus, sono pronti a ripartire anche gli altri cantieri della rigenerazione urbana: nelle prossime settimane riprenderanno anche i lavori alla Mediateca delle Dolomiti di Palazzo Crepadona, dove si è anche svolto martedì un sopralluogo, alla Scuola Gabelli e alla ex Caserma Piave. Tutti i lavori sono stati sospesi a causa dell’emergenza Covid-19 e durante questo periodo si sono susseguiti gli incontri in videoconferenza con i responsabili dei cantieri per definire tutti gli aspetti della ripresa.

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