Non era West Nile, dimesso il giovane bellunese ricoverato a Feltre

Non era West Nile, dimesso il giovane bellunese ricoverato a Feltre

Arriva una buona notizia dal laboratorio dell’Università di Padova. Il giovane bellunese che era ricoverato a Feltre per sintomi simili alla West Nile è stato dimesso e il malessere che accusava non è della febbre del Nilo. La revisione laboratoristica infatti non ha confermato la diagnosi di malattia West Nile. 

«Questa revisione laboratoristica viene talora condotta a fronte di non perfetto allineamento dei dati clinici e strumentali» fa sapere una nota dell’Ulss 1 Dolomiti. «La provincia di Belluno, rimane quindi, per ora, indenne da casi autoctoni di malattia West Nile. Gli altri due casi riscontrati in questa settimana erano quasi certamente di “importazione”».

L’azienda sanitaria conferma però che rimangono comunque valide tutte le raccomandazioni per evitare la proliferazione delle zanzare e per ridurre il rischio di puntura.

Ecco qualche indicazione utile.

Cosa è la West Nile? (fonte: Regione Veneto – Bollettino Arbovirosi)

La FEBBRE WEST NILE è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.

La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.

Come fare per prevenire la diffusione della West Nile?

Si ricordano alcuni comportamenti utili che ogni cittadino può attuare per ridurre il rischio di contagio:

Come evitare la proliferazione delle zanzare:

  • non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l’acqua piovana come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni, e altri;
  • svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli;
  • coprire ermeticamente (anche attraverso reti a maglie strette) i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne);
  • effettuare una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti.

Evitare le punture di zanzare per evitare di contrarre il virus:

  • all’aperto indossare indumenti di colore chiaro, leggeri, il più possibile coprenti (maniche lunghe e pantaloni lunghi);
  • utilizzare repellenti da applicare direttamente sulla pelle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. I prodotti repellenti non devono essere applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa, mentre possono essere invece utilizzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo;
  • applicare a porte e finestre di zanzariere a maglie strette, oltre all’utilizzo di dispositivi elettro emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet regionale al seguente link: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi, dove sono disponibili diversi materiali informativi tra cui la guida “Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare”.

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