Mancano soldi e personale. La Cgil denuncia: «Strade e viabilità al collasso»

Mancano soldi e personale. La Cgil denuncia: «Strade e viabilità al collasso»

La coperta è corta. L’ha detto anche la Provincia, qualche giorno fa. Adesso lo ribadisce la Filt Cgil (settore trasporti e viabilità), con un allarme in più: le strade bellunesi potrebbero saltare, perché senza soldi e senza personale è a rischio la tenuta delle manutenzioni e del piano neve. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Sono anni che la situazione si ripete. Già, ma con gli ultimi episodi di maltempo il quadro si è aggravato ancora di più. 

«Siamo a dicembre e di nuovo ci troviamo a denunciare la mancanza di un progetto complessivo sulla viabilità – scrive Alessandra Fontana, segretaria Filt Cgil Belluno -. Dal 2014 il Governo ha azzerato i trasferimenti alle Province per la rete viaria, ma le strade sono rimaste e la manutenzione va comunque garantita. A dicembre di ogni anno Veneto Strade chiede a Regione e Provincia garanzie per poter continuare a svolgere il servizio. A dicembre di ogni anno inizia un’affannosa ricerca delle risorse per non compromettere la viabilità territoriale. Nel frattempo i dipendenti di Veneto Strade, quelli bravi, quelli qualificati, quelli delle emergenze, continuano a calare: grazie agli anticipi pensionistici previsti per le lavorazioni gravose, in molti riescono a uscire. A fronte di numerose cessazioni però non troviamo pari numero di assunzioni: negli ultimi due anni si sono avute una quindicina di assunzioni in strada, troppe poche anche solo per dare una risposta ai pensionamenti. Troppe poche per i quasi 900 chilometri da manutentare, troppe poche per garantire l’effettiva sostenibilità delle squadra; basta un piano ferie o una banale influenza stagionale a portare le squadre sotto i minimi necessari».

Che fare? Basterebbe poco, in realtà. Risorse e personale. «Serve un piano straordinario per la viabilità: servono assunzioni strutturali in un progetto a lungo termine, servono mezzi e una riorganizzazione effettiva delle attività su strada – continua Fontana -. Serve reinternalizzare una buona parte di attività oggi necessariamente lasciata agli appalti. Ma ancora prima serve ripristinare quelle risorse che il Governo centrale, nel corso degli anni, ha tagliato in maniera lineare, squarciando il territorio. Questa ennesima emergenza ci ha fatto pensare con ancora più forza all’importanza della sussidiarietà, al ruolo fondamentale della Provincia, che qualcuno avrebbe voluto relegare a vuoto ente di seconda istanza. Ma perché la Provincia possa esercitare le proprie funzioni non ci servono i miracoli dell’ultimo secondo inseriti in qualche comma della finanziaria: servono risorse strutturali, serve programmazione e serve restituire al nostro bellissimo territorio la luce che merita». 

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