Licenziata la legge sulla montagna, esulta il Bellunese

Licenziata la legge sulla montagna, esulta il Bellunese

Fiscalità di favore per le imprese, incentivi per medici e insegnanti, misure a favore della residenzialità. E una strategia di sviluppo finanziata con 200 milioni all’anno. Sono alcuni dei punti della nuova legge per la montagna, approvata ieri dal Consiglio dei ministri. E dalla provincia di Belluno, strangolata tra marginalità e spopolamento, si alza un unanime coro di vittoria.

LA POLITICA

«La montagna smette di essere periferia e luogo remoto ed entra a pieno titolo nelle aree nevralgiche del Paese», sono le parole, roboanti, del presidente della Provincia, Roberto Padrin, che sottolinea: «Il valore aggiunto di questa legge è il fatto che non si parla di sussidi alla montagna, ma di sviluppo omogeneo delle aree nella logica di tenere le persone a vivere nelle cosiddette “terre alte”. Così i territori diventano protagonisti. Da bellunesi lo sappiamo bene: la montagna non è solo la nostra casa, ma è anche una risorsa ambientale, paesaggistica, storico-culturale e sociale. Ora ci auguriamo che l’iter prosegua spedito e ci sia piena convergenza su queste tematiche».

Rivendica il lavoro fatto il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà. «Non solo risorse economiche ma un nuovo assetto per favorire la vita in montagna e contrastare il grave fenomeno dello spopolamento. Il Ddl Montagna è un passo molto importante che conferma l’attenzione del Governo nei confronti della montagna con ripercussioni positive e concrete nei confronti delle nostre comunità». Per D’Incà «Oggi è stata data un’importante risposta per sostenere la Montagna e costruire un futuro di sviluppo in grado di migliorare la vita dei cittadini e, allo stesso tempo, favorire l’attrattività turistica. Dobbiamo cogliere tutte le nuove opportunità ed essere in grado di valorizzare al meglio le nostre bellissime vallate

Punta l’accento su scuola e sanità, invece, il deputato di Forza Italia Dario Bond. La nuova legge prevede incentivi economici e di punteggio nei concorsi per i medici che lavorano in montagna, ma anche sgravi sugli affitti. Incentivi e anche per gli insegnanti. «Sono misure importanti che vanno nella direzione di risolvere concretamente due problemi annosi e che affossano i servizi delle ‘terre alte’», commenta Bond, «La carenza di medici, soprattutto per la medicina di territorio, è stata negli ultimi anni motivo di esodo delle popolazioni di montagna, e di depauperamento degli ospedali. Allo stesso modo, la difficoltà di trovare insegnanti ha causato un impoverimento dell’offerta formativa per i giovani, aggravando lo spopolamento. Finalmente si potrà invertire la tendenza».

Guarda ad una montagna più abitata Roger De Menech, deputato del Pd: «La legge punta a combattere l’annoso problema dei territori montani, quello dello spopolamento – spiega – con l’importante capitolo sulla fiscalità montana con una serie di misure di favore destinate alle imprese costituite da giovani e le ampie agevolazioni del programma “Io Resto in Montagna”, previste per chi acquista l’abitazione principale in un comune montano con popolazione inferiore ai duemila abitanti».

LE CATEGORIE ECONOMICHE

Parole al miele anche da parte delle associazioni di categoria. A cominciare da Confindustria Belluno Dolomiti, che ha partecipato al tavolo ministeriale: «Non abbiamo mai chiesto trattamenti privilegiati o misure assistenzialiste – commenta la presidente Lorraine Berton – bensì di avere le stesse condizioni di partenza degli altri territori. Mi auguro che le Camere adesso facciano la loro parte, anche perché c’è una dotazione finanziaria approvata con legge finanziaria, con 100 milioni di euro per il 2022 e 200 per gli anni successivi».

La riconfermata presidente di Confartigianato, Claudia Scarzanella, ricorda come la nuova legge «Guarda con attenzione anche allo sviluppo della rete di banda ultralarga e di quei servizi che servono alle imprese. In questo modo abbatte le distanze tra le vallate, ma anche tra il Bellunese e la pianura. Confartigianato Belluno continuerà a spingere anche sul fronte della fiscalità di vantaggio, che combinato con gli strumenti della nuova legge, può davvero far fare il salto di qualità al territorio».

«Lo sviluppo omogeneo delle aree di montagna è il primo passo per evitare spopolamento e desertificazione», è il commento del presidente di Confcommercio Belluno, Paolo Doglioni. «Siamo consapevoli che le risorse messe in gioco non possono soddisfare l’intero ventaglio di esigenze delle zone montane, ma costituisce un punto di partenza concreto e tangibile. Una montagna popolata e viva non solo garantisce omogeneità e tutela territoriale ma anche una difesa del suolo i cui benefici si estendono direttamente alla pianura».

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