Legambiente stronca la Pedemontana Veneta: «Costosa e dannosa»

Legambiente stronca la Pedemontana Veneta: «Costosa e dannosa»

Consumo di suolo, volumi di traffico troppo esigui, costi miliardari… Legambiente derubrica così la Pedemontana Veneta. E di fatto la stronca come opera dannosa e inutile, dedicandole un capitoletto di Pendolaria.

Il report annuale sulle linee ferroviarie italiane porta dati e numeri sul treno. Ma si sofferma anche sulle opere che possono andare in concorrenza con il servizio su rotaia. E quest’anno stigmatizza in particolare alcune dichiarazioni di Zaia, che avrebbe spinto i veneti a usare la Pedemontana per «senso di comunità».

Legambiente parla di Pedemontana nel capitolo “Le infrastrutture sbagliate” e la derubrica sotto la voce “gli altri progetti dannosi per ambiente ed economia”.

«La prima e unica, ad oggi, superstrada a pagamento d’Italia, costruita per sgravare dal traffico pesante i comuni attraversati, ha consumato suolo prezioso in una terra già fortemente compromessa dal grande sprawl urbano» scrive Pendolaria 2024. «Inaugurata, i volumi di traffico rischiano di rivelarsi insufficienti a ripagare i costi miliardari dell’opera. Infatti, la Regione Veneto ha inserito nel bilancio dei prossimi tre anni 54 milioni di euro totali, correndo in soccorso del concessionario, come avvenuto già nel 2017 con 300 milioni di euro e un accordo rivisto per cui avrebbe corrisposto un canone annuo variabile dai 165 milioni di euro del primo anno, ai 435 milioni di euro del penultimo dei 39 anni di durata della concessione, mentre in cambio, alla Regione sarebbero andate le entrate dei pedaggi. Per questo il Governatore Zaia ha, lo scorso anno, invitato la popolazione a usarla “per senso di comunità”. Un palese controsenso quello di invitare a usare una strada con mezzi privati per senso di comunità, quando la comunità stessa è stretta nella morsa del trasporto individuale e delle emissioni inquinanti e climalteranti che ne derivano. Nelle scorse settimane è addirittura emerso come la Società costruttrice sia in procinto di chiedere un ulteriore contributo di 361 milioni di euro alla Regione, motivati dall’aumento delle materie prime e dai ritardi risalenti al periodo più intenso della pandemia».

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