«Strade secondarie e terziare di Belluno, strade delle frazioni più distanti o isolate, ma anche marciapiedi, piazzali e soprattutto parcheggi comunali gratuiti. Ecco i figli di un Dio minore che, a due settimane dalle ultime nevicate, sono ancora lasciati a loro stessi e in attesa: del “Piano neve”? No, che sia il sole a sciogliere la coltre bianca». 

A sostenerlo sono Paolo Luciani (segretario della Lega ‘Città di Belluno’) e Luciano Da Pian (capogruppo leghista nel consiglio comunale del capoluogo): «Ancora una volta si è rivelata un fallimento la gestione dell’amministrazione di fronte a un fenomeno di carattere emergenziale, ma pur sempre prevedibile per una città di montagna. Se il lato politico della giunta Massaro lo abbiamo già più volte condannato, ora la critica non può che essere posta sul piano tecnico e attuativo, su una mancanza di capacità organizzativa che denota una certa impreparazione di chi è chiamato a guidare la macchina comunale». 

I consiglieri leghisti puntano il mirino dell’attenzione su una serie di «gravi carenze. A cominciare dalla mancanza di progettualità sul territorio, fino a una visione troppo ridotta in campo sociale e assistenziale, in cui le categorie vengono lasciate a loro stesse nella speranza che gli aiuti arrivino da chi siede più in alto. Inoltre, e non lo smetteremo mai di ripetere, manca un disegno della giunta e del suo sindaco per Belluno, ma soprattutto per i quartieri e le frazioni».

E concludono: «Un quadro di ordinaria amministrazione male si addice a una città capoluogo di provincia i cui amministratori sono soliti nascondersi dietro la tanto pubblicizzata “rigenerazione urbana”, che a Belluno si è risolta in grandi opere con un destino poco chiaro, all’indomani della loro conclusione».