La Provincia corre verso le Olimpiadi. Ma chiede sostenibilità vera

La Provincia corre verso le Olimpiadi. Ma chiede sostenibilità vera

Il programma di governo c’è. E ha uno sguardo particolarmente sensibile all’ambiente e alla sostenibilità. Alla vigilia delle Olimpiadi, è un “fascino” che non può passare inosservato. Difatti sarà uno dei punti cardine dell’agenda politica della Provincia.

A Palazzo Piloni è cominciato ufficialmente ieri (22 marzo) il nuovo corso. Il Padrin bis ha approvato le linee programmatiche all’unanimità. Archiviate le schermaglie Centrodestra-Centrosinistra, la Provincia entra nel pieno del lavoro che porterà ai Giochi 2026 e lo fa con un’attenzione particolare.

Intanto il programma si concede un capitolo intero sulle Olimpiadi e sottolinea più volte il concetto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Un rilievo forte ce l’ha il villaggio olimpico, che nei piani iniziali di Regione e Fondazione Milano-Cortina dovrebbe sorgere a Fiames, ma che nelle idee della Provincia potrebbe riqualificare il vecchio villaggio Eni di Borca, rimanendo poi a disposizione della collettività. Tra l’altro, senza consumo di suolo, dato che la struttura già c’è (l’ha realizzata Edoardo Gellner nel secondo Dopoguerra).

«Oltre alla questione demografica, dobbiamo avere a cuore la questione ambientale, emergenza vera del nostro tempo» ha annunciato in sede di dibattito consiliare Paolo Perenzin. «Le Olimpiadi sono una grande occasione per dimostrare che la sostenibilità è davvero percorribile. Un esempio? Il villaggio olimpico per noi deve riutilizzare volumi già esistenti».

Il tema olimpico ha tenuto banco nel corso del consiglio anche nella convenzione Provincia-Regione-Comune di Cortina per la riqualificazione della pista da bob intitolata a Eugenio Monti. Si tratta di una delle più grandi operazioni dei Giochi 2026, da oltre 60 milioni di euro. Anche in questo caso, a consumo di suolo praticamente zero, nonostante le polemiche sorte da più parti. Non tanto il bob in sé, quanto il masterplan olimpico sarà oggetto di osservazioni da parte della Provincia. Che già ieri ha espresso qualche perplessità. Di ordine economico, da parte della consigliera Bogana. Di gestione post-Olimpiadi da parte dei consiglieri De Bon e De Toni. «Non possiamo più continuare a fare le Olimpiadi come le abbiamo fatte finora. E dobbiamo dirlo: serve sobrietà» ha detto Perenzin. «Dobbiamo de-infrastrutturare le Olimpiadi».

Ecco il compito della Provincia. Arduo. Da una parte fare in modo che i Giochi lascino infrastrutture utili, vedi le varianti alla Alemagna. Dall’altra, rendere le Olimpiadi sostenibili, anche per la gestione degli impianti dopo le gare. 

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