Deve aver pensato che fare la piazzata all’ex proprio il giorno di San Valentino sarebbe equivalso a santificare la giornata e il patrono degli innamorati. Ma con ogni evidenza è andata oltre. E la piazzata si è trasformata in minacce e insulti. Visto che aveva già un “cartellino giallo” da parte della Questura, non l’ha passata liscia: è stata arrestata una donna di 53 anni. E adesso gira con il braccialetto elettronico.
È una storia che va ben oltre gli stereotipi di genere, quella capitata in provincia di Belluno, nei giorni scorsi. Stalking, insulti e minacce all’ex sembrano appannaggio esclusivo del mondo maschile. Ma non è così. Ne sa qualcosa la 53enne.
Proprio il 14 febbraio è stata notata da una volante della Polizia mentre si dirigeva verso il luogo di lavoro dell’ex compagno, 46 anni. Non avrebbe dovuto né potuto farlo, visto che era stata ammonita dal questore ai sensi dell’articolo 8 del decreto legge 11 del 2009 (“Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”). Invece…
Non appena ha visto il suo ex, la donna ha cominciato a insultarlo e a minacciarlo. A quel punto sono intervenuti gli agenti di Polizia per dividere i due. Difficile a dirsi, ma cosa sarebbe successo se non ci fossero stati i poliziotti? Come raccontato dall’uomo agli agenti, non si è trattato di un episodio isolato, visto che anche in altre occasioni la donna, pur essendo stata già ammonita, lo aveva avvicinato, insultato e minacciato. Considerata la situazione, la squadra non ha potuto far altro che trarre la donna in arresto in flagranza per il reato di atti persecutori (articolo 612 bis). La 53enne è stata portata nel carcere femminile “Giudecca” di Venezia.
Il Gip ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’autrice del reato il divieto di avvicinamento alla vittima nel raggio di 500 metri e l’applicazione del braccialetto elettronico.
Continua quindi senza sosta, sia sul piano preventivo che repressivo, l’azione di contrasto della Questura di Belluno ai reati da Codice Rosso, delitti capaci di creare uno stato d’ansia e paura, tale da destabilizzare la serenità e l’equilibrio psicologico della vittima.