Dopo quasi ottant’anni la guerra è ricomparsa sul Vecchio Continente. L’aggressione che Vladimir Putin ha scatenato contro l’Ucraina ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l’Europa tornasse a essere ciò che era stata per secoli, fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella ‘civile Europa’? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell’ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale, stringendo una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola ‘regola del mondo’? La risposta a queste domande proverà a darla Vittorio Emanuele Parsi: editorialista del Messaggero, è professore ordinario di Relazioni internazionali nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Studi strategici e direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali.
Stasera (ore 18, all’Alexander Girardi Hall di Cortina) Parsi sarà ospite all’interno della rassegna “Una montagna di libri”. E presenterà la sua ultima fatica letteraria: “Il posto della guerra e il costo della libertà” (Bompiani).
L’ingresso è libero, fino a esaurimento posti. Dialoga con l’autore Francesco Chiamulera.