Il controllo delle dighe idroelettriche resta a Belluno: vittoria per i sindacati

Il controllo delle dighe idroelettriche resta a Belluno: vittoria per i sindacati

Battaglia lunga, vittoria finale. Il controllo delle dighe degli impianti idroelettrici non trasloca fuori provincia. E i sindacati tirano un grosso sospiro di sollievo. Perché la vicenda, annosa, mette un primo punto fermo.

L’allarme era scattato tre anni fa, quando la riorganizzazione di Enel Green Power aveva destato non poche preoccupazioni nel Bellunese. «I punti cardini del progetto consistevano nel dedicare integralmente il personale residuo – negli anni il mancato turnover è stato pesantemente negativo – ad attività specifiche di intervento sulle linee, mentre si sarebbe esternalizzato il compito di guardiania delle dighe e spostato altrove il punto di teleconduzione, cioè di gestione vera e propria di linee e dighe, sostituendolo con operazioni a distanza, da remoto» spiegano dalla Cgil.

Un problema anche di sicurezza, visto che il controllo delle dighe ha necessità di tempi rapidissimi di reazione. Ma nei giorni scorsi, dopo lunga trattativa, è arrivato un primo dietrofront di Enel. «Verrà sospesa l‘ulteriore fase di appalto ed esternalizzazione della guardiania delle dighe, che avrebbe portato tutte le dighe bellunesi sotto la gestione di ditte esterne sconosciute – spiegano dalla Cgil di Belluno -. Verrà riportato e mantenuto a Polpet il posto di teleconduzione, al termine dei lavori di adeguamento statico. E si è avuta conferma di un aumento degli organici nazionali di Enel Green Power per ulteriori 60 dipendenti. Ulteriori fasi di discussione tra Enel, sindacato e Rsu si svolgeranno a livello regionale: avremo quindi un avvicinamento al territorio delle relazioni tra azienda e lavoratori, e si discuterà sin da subito su come organizzare e gestire proprio i lavoratori interni Enel Green Power dedicati al ruolo di guardiania delle dighe».

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. E la Cgil passa ai ringraziamenti, a cominciare dalla Provincia e dai parlamentari bellunesi.

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