Giocano a carte con gli anziani. Li guidano in piccoli laboratori di bricolage e si fanno raccontare i ricordi di gioventù. Parlano in dialetto e rendono più allegra la giornata in casa di riposo. Insostituibili, i volontari del centro servizi per anziani di Alano di Piave. Lo sa anche la Fondazione Sant’Antonio Abate (che gestisce la casa di riposo): difatti ha organizzato una cena nelle sale della parrocchia per ringraziare tutte le volontarie e i volontari.

«I volontari, una quindicina, sono una presenza fondamentale per le persone accolte nel centro servizi anziani e nella comunità alloggio Casa Nani, due delle strutture di Fondazione Sant’Antonio Abate» ha evidenziato nel suo intervento la presidente della Fondazione, Patrizia Scalabrin. «Condividono con gli anziani ricordi di gioventù, svolgono con loro laboratori di bricolage, o semplicemente  chiacchierano parlando il loro stesso dialetto: danno agli anziani la gioia di contare su relazioni di affetto, di amicizia, di conoscenza, che migliorano la qualità di vita. Specialmente in tempi difficili come questi della pandemia».

I volontari poi sono di grande aiuto anche ai famigliari degli anziani: si occupano di tutti gli adempimenti per la prevenzione del Covid e così rendono possibili le visite dal lunedì al sabato, senza prenotazione. 

Alla cena, organizzata dalla vicepresidente della Fondazione Maria Mondin, il parroco di Alano don Francesco Settimo è intervenuto per ringraziare tutti i volontari per il calore umano che quotidianamente con la loro opera diffondono tra gli anziani e le loro famiglie.

La presidente Scalabrin con l’occasione ha ringraziato anche la direzione e tutto lo staff della Fondazione per aver promosso le sinergie con il gruppo dei volontari.