«All’inizio partecipavo per necessità, ora invece per il piacere di venire». Questo è il giudizio di una corsista che ha preso parte al progetto organizzato dalle Scuole in Rete. Anche quest’anno infatti, grazie alla disponibilità di numerosi ragazzi e ragazze e degli organizzatori, si è concluso il volontariato “Giovani contro il gap digitale”.
Scopo dell’iniziativa è stato quello di ridurre il divario delle capacità digitali tra generazioni, fornendo le competenze informatiche di base per computer, tablet e smartphone attraverso il dialogo e la collaborazione tra giovani e anziani.
Il corso unisce nozioni teoriche e pratiche tra le più disparate: da Word a Gmail, da Google Maps ai servizi istituzionali (Spid, app IO, Vivi Veneto) fino all’approfondimento di tematiche chiave come la sicurezza e la privacy nel web e uno sguardo alle tecnologie future come intelligenza artificiale, domotica e realtà virtuale.
Anche i giovani ne traggono beneficio. «Di certo abbiamo migliorato la capacità di comunicare con le altre persone» afferma Alessandro, giovane volontario che ha partecipato all’attività. «Personalmente mi definisco un ragazzo timido, ma sono riuscito di sicuro a migliorarmi nell’esporre gli argomenti trattati».
Ma i benefici di questo progetto non si limitano esclusivamente a ciò: infatti il contatto generazionale scaturito ha permesso l’abbattimento di pregiudizi da entrambe le parti e una più generale comprensione reciproca che hanno favorito l’instaurarsi di una relazione serena e aperta. «Prima d’ora non ho mai trovato insegnanti capaci di comprendere le mie difficoltà e scendere al mio livello» commenta la corsista Maria Teresa. «I volontari sono molto educati, non mi hanno mai messo a disagio e sono sempre veloci, attenti e disponibili».
«Il corso centra le varie esigenze quotidiane in ambito digitale; è il secondo anno che partecipo, poiché le tecnologie sono in continua evoluzione e ritengo necessario mantenermi aggiornata» afferma il signor Eliseo, e, riguardo al rapporto utente-volontario, aggiunge: «L’incontro tra adulto e ragazzo dà origine a uno scambio in cui l’anziano porta il proprio bagaglio di esperienze e il giovane le proprie competenze».
È grazie a questi punti di forza che l’iniziativa si è ormai affermata come punto di riferimento in provincia favorendo l’aumento del numero degli iscritti, sia tra i volontari che tra i corsisti, che cresce di anno in anno.
ALCUNI NUMERI
Le attività anche quest’anno si sono svolte tra Belluno, Feltre e Ponte nelle Alpi: 1.580 le ore di volontariato donate dai giovani alla comunità, 40 i volontari impegnati (a cui vanno aggiunti 5 volontari reclutati dal Comune di Ponte nelle Alpi), 130 gli utenti iscritti, con una media di 95 presenti tra le 3 località sede dei corsi.
E non solo adulti e anziani tra gli utenti dei corsi, ma anche i ragazzini delle medie, per imparare in modo giocoso programmazione e robotica. Insomma continua l’impegno delle Scuole in Rete per esplorare il lato utile del digitale, ma senza dimenticarne i rischi: anche questo progetto partecipa alle azioni delle Scuole in Rete per promuovere la consapevolezza sociale e i patti di comunità per l’uso corretto del digitale.