Gol e palo in pieno recupero, ma il Belluno cade per la quarta volta di fila

Gol e palo in pieno recupero, ma il Belluno cade per la quarta volta di fila

 

BELLUNO-DELTA 1-2 

GOL: st 11’ Raimondi; st 44’ (rigore) Vita, 48’ Corbanese. 
BELLUNO (4-3-1-2): Busti; Quarzago, Benedetti, Sommacal, Petdji; Chiesa, Bertagno (st 36’ Lucheo), Olivotto (st 22’ Bellanca, 43’ Dan); Masoch (st 38’ Salvadego); Corbanese, Bellante (st 32’ Madiotto) (in panchina: Dan, Mosca, Gava, Spencer, Fiabane). Allenatore: D. Zanin. 
DELTA PORTO TOLLE:  Bala; Ruggero, Vecchi, Cuccato, Tosi (st 40’ Maistrello); Busetto, Pellielo, Malagò (st 48’ Abrefah); Telesi; Vita, Raimondi (st 45’ Episcopo) (in panchina: Scuccimarra, Mboup, Castellan, Anarfi, Rosso, Sarr). Allenatore: A. Pagan.
ARBITRO: Lorenzo Vacca di Saronno (assistenti: Lusetti di Reggio Emilia e Girgenti di Ferrara). 
NOTE. Ammoniti Busetto, Bertagno, Pagan, Maistrello. Espulso Busti (st 41’). Angoli 3-3. Recupero: pt 1’; st 5’. Spettatori 400 circa.

Un finale pazzo e generoso non basta a muovere la classifica. E a regalare al Belluno la prima soddisfazione di un 2020 sempre più stregato: la sconfitta con il Delta Porto Tolle è la quarta in sequenza. 

Ma partiamo proprio dalla coda: allo scadere del tempo regolamentare, i gialloblù sono sotto di due gol, oltre che di un uomo, in seguito all’espulsione del portiere Busti. Insomma, gara abbondantemente chiusa. E invece no. Perché, al terzo minuto di recupero, Corbanese con una girata da applausi spedisce il pallone sotto il sette e accorcia le distanze. Poco più tardi, invece, lo stesso Cobra serve un assist delizioso al neo entrato Madiotto, che conclude a botta sicura e da posizione invitantissima: Bala, l’estremo difensore del Delta, è battuto, ma è il palo a strozzare l’urlo in gola al popolo gialloblù. Un popolo giocoforza preoccupato per la situazione di classifica (i bellunesi, risucchiati in zona playout, sono quindicesimi). E per le imprecisioni di alcune individualità: come nel caso del vantaggio siglato dal Delta, frutto di un bolide all’incrocio di Raimondi, ma anche di un errore in disimpegno della retroguardia. Senza considerare il raddoppio, con Vita capace di inserirsi tra Benedetti e Busti. E steso dal biondo numero 1: rigore e rosso, mentre Vita dal dischetto non fallisce. 

INGENUITÀ
«Di fronte a un avversario di grande qualità – argomenta davanti ai taccuini il tecnico del Belluno, Diego Zanin – la squadra stava bene in campo, non ha mai rischiato. Tuttavia, ora come ora, sono sufficienti due ingenuità per compromettere un’intera gara». La reazione non è mancata: «Ci abbiamo sempre creduto, anche sullo 0-2. Meritavamo ben di più. Raimondi? Lo abbiamo stoppato tutta la partita, ma quando gli si offre l’opportunità di calciare non perdona». Serve maggior incisività. E lucidità: «Però il Belluno si è mosso bene, compatto e determinato. Non ha mai subìto il Delta. E il loro vantaggio è arrivato nel nostro momento migliore». La fase, quasi superfluo evidenziarlo, è molto delicata: «Stiamo crescendo – conclude Zanin – però ancora non basta. Dobbiamo essere forse più “brutti” e di sicuro più cinici. Rimaniamo tranquilli e continuiamo a lavorare. Gli episodi? Impariamo a portarli dalla nostra parte». 

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