Fusioni, altro quinquennio di contributi: «È una droga finanziaria»

Fusioni, altro quinquennio di contributi: «È una droga finanziaria»

È a dir poco caustico il commento di Dario Scopel, sindaco di Seren del Grappa e membro del direttivo nazionale dell’Anpci (l’Associazione nazionale dei piccoli Comuni d’Italia) a fronte della norma contenuta nel decreto-legge numero 44 (Potenziamento delle amministrazioni pubbliche) in base alla quale si dispone l’assegnazione per ulteriori 5 anni dei contributi straordinari. 

«Ciò significa, in estrema sintesi – sottolinea Scopel – che chi ha goduto o godrà per 10 anni di prebende e aiuti di Stato si troverà a beneficiare degli stessi contribuiti per un altro lustro. Siamo di fronte a una vera propria droga finanziaria, senza nessuna giustificazione». Scopel è un fiume in piena: «Queste fusioni non sono forse state favorite, e lautamente sovvenzionate, per creare dei nuovi enti virtuosi? Questi “super-comuni”, grazie alle economie di scala e alle razionalizzazioni messe a punto in questi 10 anni di “aiuti”, non avrebbero così potuto e dovuto affrontare l’amministrazione delle proprie comunità con bilanci più sani e robusti e macchine organizzative perfettamente funzionanti?».

L’ironia lascia spazio all’analisi: «Siamo di fronte a un progetto che assomiglia tanto a un castello fatto con le carte da gioco; una struttura che per stare in piedi ha bisogno della continua aggiunta di sostegni, ma che appena è chiamata a reggersi da sola cade, mostrando tutte le proprie debolezze». E conclude: «Dieci, poi quindici, poi… per quanti anni ancora i cittadini dovranno finanziare con le proprie tasse questo gioco senza fine? Di ben altro hanno bisogno i nostri enti locali e i nostri Comuni per poter progettare un futuro serio di sviluppo concreto e misurato, senza il miraggio di sovvenzioni facili che rischiano di esaurirsi in progetti a volte fuori luogo o sovradimensionati». 

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