Si fa presto a dire “allunghiamo la stagione turistica”. Il meteo sarebbe dalla parte di albergatori e operatori. Enel e regole di laminazione però remano contro. E non remano certo sull’acqua, bensì su fango e ghiaia. È il triste spettacolo che si presenta in questi giorni al lago di Santa Croce e in Centro Cadore.
Lo svuotamento comincia sempre dopo Ferragosto. Il lago di Centro Cadore – già meta di “pellegrinaggio” da parte dei fan di “Un passo dal cielo” – cala di circa 40 centimetri al giorno. E resta una pozza fangosa e in molti casi puzzolente. Discorso simile anche a Santa Croce, dove il livello è stato notevolmente abbassato e ultimamente emergono isole di fanghiglia e ghiaia.
Per il turismo sono guai seri. Perché i vacanzieri – quelli della pesca sportiva e quelli degli sport di vela – cominciano ad andarsene, nonostante le splendide giornate di sole e di caldo.
Il motivo degli svuotamenti sta nella laminazione. Questa la parolina (tutt’altro che magica) inserita nei piani Enel e nei protocolli regionali di sicurezza idraulica. I laghi vengono svuotati in previsione delle piogge autunnali, perché ritenuti indispensabili bacini di invaso per prevenire le piene. Il lago di Centro Cadore in particolare da regolamento viene abbassato di ben 16 metri, con problemi annessi e connessi di inghiaiamento e riduzione della capacità (passata da 64 a 45 milioni di metri cubi). Il tutto, nonostante alcuni pareri negativi degli esperti di ingegneria idraulica, che dichiarano inutile la pratica di laminazione. Intanto però il turismo deve rinunciare a quasi un mese di stagione.