Buone notizie per l’ospedale di Feltre. Un po’ meno per Agordo, dove l’ortopedia è sotto scacco da coronavirus. È quanto emerge dalla conferenza stampa di aggiornamento dell’emergenza virus tenuta questa sera dal direttore generale dell’Ulss, Rasi Caldogno.
A FELTRE
Al Santa Maria del Prato sono risultati tutti negativi i tamponi effettuati sui 27 dipendenti che erano entrati in contatto con l’operatore infetto rilevato nella giornata di mercoledì 4 marzo. L’esito delle analisi ha dato il responso che tutti speravano. Adesso si attendono le controanalisi, come prevedono i protocolli della Regione Veneto. Se gli esiti saranno di nuovo negativi, i 27 potranno rientrare al lavoro. In questo modo, da inizio settimana l’ospedale di Feltre tornerebbe alla normale attività.
AD AGORDO
Non così, invece, ad Agordo. Da stamattina (giovedì 5 marzo) è fermo il reparto di ortopedia, dove sono sospese le operazioni programmate (per le urgenze, i pazienti vengono dirottati su Belluno). Il motivo? Un dipendente che nei giorni scorsi si era recato fuori regione è risultato positivo al tampone. I controlli sono stati effettuati ieri, quando l’operatore presentava sintomi leggeri riconducibili al Covid-19.
Immediate quindi le misure di sicurezza e la ricostruzione della rete dei contatti stretti della persona risultata positiva: 8 coloro che sono stati sottoposti a tampone e attualmente in isolamento domiciliare. Quarantena a casa anche per il caso positivo, che pur presentando i primi sintomi del coronavirus, non necessita di cure ospedaliere.
A BELLUNO
Al San Martino sono due le persone ricoverate per sospetto coronavirus. Al momento non si trovano in terapia intensiva. L’Ulss attende l’esito del tampone prima di dire se si tratta davvero di Covid-19.
PRE-FILTRAGGIO
Intanto negli ospedali di Belluno e Feltre vengono preparati dei sistemi di pre-filtraggio degli utenti del pronto soccorso. Al San Martino chi entra viene controllato in una tenda allestita dalla Protezione Civile, mentre al Santa Maria del Prato è in allestimento un’area apposita nel vecchio pronto soccorso oggi dismesso.
Nel caso in cui vengano rilevati sintomi sospetti, i pazienti vengono presi in carico da personale sanitario e portati attraverso un percorso dedicato alle aree degli ospedali allestite appositamente per il coronavirus.