«Quasi tutti parlano italiano, la qualità della vita è elevata, le persone sono cortesi e gentili, il clima è fantastico. E, in più, si mangia bene. Credetemi, in Albania ho trovato un paradiso dal punto di vista produttivo». Parole e musica di Gabriele De Bettio: un imprenditore che, quattro anni fa, è partito da Fortogna, nel Longaronese, per intraprendere un nuovo percorso. Professionale e di vita.
«Tutto è nato nel 2016 – racconta il fondatore di Italian Pro – quando mi occupavo di certificazione di vari prodotti, fra i quali le tute in pelle per i motociclisti. Nel momento in cui l’attività è partita, eravamo la prima azienda albanese (e lo è ancora) a confezionare questo tipo di prodotto, che è estremamente tecnico. Solo la parte esterna conta più di 100 pezzi, tra pelle e tessuti. E, per un singolo capo, sono necessarie 12 o 13 ore di lavorazione».
Con lungimiranza e competenza, De Bettio parte – anzi , riparte – da zero. E da Scutari: «Ho messo in piedi la filiera, avendo come base di partenza un foglio bianco. Da lì è iniziata la ricerca di clienti, macchinari e consulenti, oltre al luogo idoneo in cui svolgere l’attività». Così, l’avventura è decollata: «Inserita nel mondo dell’abbigliamento, Italian Pr, è un’azienda che supporta vari brand nella realizzazione dei loro capi. Si parte dal taglio dei tessuti, la preparazione degli accessori, il confezionamento fino al controllo qualità, stiro e imbusto dei prodotti che vengono spediti per la vendita nel mercato europeo e in parte americano».
Tre i settori principali: «Il reparto di termonastratura finalizzato a produrre capi tecnici waterproof, con la linea di giacche e pantaloni per uso sportivo. E le forniture ministeriali per vari Corpi italiani come Polizia, Carabinieri, Guardia costiera, Vigili del fuoco…». Un altro filone importante riguarda gli articoli elasticizzati: «In particolare, maglie da ciclismo e calcio. A questo proposito, alcune “nostre” divise sono scese in campo in Champions League: nello specifico, quelle dell’Hoffenheim. Senza considerare i team di Formula 1: le t-shirt e le giacche dei meccanici che si occupano delle gomme le facciamo noi». Infine, la sfera medicale, con la realizzazione di camici e teli per sale operatorie, riutilizzabili più volte grazie alle caratteristiche speciali dei materiali impiegati: gli stessi resistono fino a 70 cicli di sterilizzazione e sanificazione. Per tale scopo, un chip al loro interno registra i cicli di lavaggio. I particolari articoli sono destinati al mercato europeo e commercializzati a marchio C.F. Creazioni Futura: «Di recente abbiamo ricevuto la visita del vice ministro Albert Nikolla. Il quale, per un curioso disegno del destino, era appena stato nella “mia” Fortogna. Ci ha gratificato della sua presenza, complimentandosi per aver conosciuto un’eccellenza tra le aziende albanesi».
De Bettio si alterna tra i due Paesi: «Nel Longaronese vive la mia famiglia e la nostalgia, a volte, si fa sentire. È anche grazie alla condivisione di questo progetto con mia moglie e le mie figlie, benché ancora piccole, che posso andare avanti serenamente. Ma, in termini di lavoro all’estero, l’Albania presenta condizioni perfette: è a un’ora d’aereo da Venezia. E anche i trasporti sono veloci: ogni sera c’è un’imbarcazione che parte da Durazzo e arriva a Bari. Questo significa che posso chiudere la scatola alle 4 del pomeriggio e prevedere l’arrivo in territorio italiano già alle 8 del mattino seguente».
Albania e Italia: divise da un mare. Unite da un ponte di valori, emozioni e persone. Un ponte che ha contribuito a realizzare anche De Bettio.
