Quasi 700 interventi in dieci giorni: i numeri dell’emergenza neve per i vigili del fuoco

Quasi 700 interventi in dieci giorni: i numeri dell’emergenza neve per i vigili del fuoco

 

Quasi 700 interventi in dieci giorni. Un quinto delle missioni di un anno intero. Sono numeri impressionanti quelli messi in campo dai vigili del fuoco nel corso dell’emergenza neve di inizio anno.

Li ha diramati ieri (13 gennaio) il nuovo comandante provinciale, Antonio Del Gallo. In realtà il 55enne pescarese è al lavoro già da più di un mese, e ha avuto modo di confrontarsi con due eventi eccezionali: l’alluvione di inizio dicembre (per gestire la quale il suo arrivo a Belluno, previsto il 14 dicembre, fu anticipato) e la grande nevicata di inizio 2021.

Un inizio niente male. «Che mi ha permesso però di entrare subito in contatto con la parte operativa – spiega Del Gallo – sia per quanto riguarda i miei colleghi che degli altri enti coinvolti. Ho avuto così modo di constatare la grande professionalità e preparazione di tutti».

L’emergenza ha tenuto impegnati uomini e mezzi per dieci giorni e ha comportato carichi di lavoro elevatissimi. I vigili del fuoco bellunesi (circa 250 effettivi e 600 volontari) hanno svolto doppi turni di lavoro. Sono stati 684 gli interventi portati a termine dallo scorso 2 gennaio. «In gran parte per garantire la messa in sicurezza degli edifici sommersi dalla neve che poteva creare pericoli – puntualizza Del Gallo – oppure per rimozione di neve dalle strade, per garantire un celere ripristino della viabilità». E non è ancora finita: anche ieri i vigili del fuoco hanno proseguito gli interventi, in Comelico come in Alto Agordino.

D’altra parte gli eventi che necessitano di una gestione emergenziale nel Bellunese sono in costante aumento. Lo dimostrano due semplici dati: nel 2020 i vigili del fuoco hanno messo insieme 3.794 interventi. Il 20% in più dei 3.140 dell’anno precedente. E tutto questo nonostante il lockdown che ha di fatto blindato la primavera.

Quello di Del Gallo è stato un vero battesimo del fuoco. Perché oltre alle emergenze, dicembre è stato anche dedicato al trasferimento del comando nella nuova sede di via Prà de Luni. «Un trasloco iniziato mesi fa – spiega – ma che si è completato alla vigilia di Natale con il trasferimento di tutta la parte operativa». Ora, dopo anni di gestazione, i pompieri bellunesi possono contare su una caserma nuova di zecca. La più moderna d’Italia, con campo macerie, centro di addestramento cinofilo e punto di riferimento regionale per le attività in scenari di disastro idrogeologico.

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