Telefono bollente per il maltempo. E il Soccorso alpino fa da angelo custode. Ieri diversi escursionisti sono stati sorpresi dai temporali. Si trovavano in montagna quando il cielo ha cambiato colore e hanno cominciato a scendere gocce grosse. Ecco perché tra le 17.50 e le 18.10 sono state numerose le chiamate al 118.
Una squadra del Soccorso alpino di Alleghe è salita in jeep al Rifugio Col dei Baldi (chiuso attualmente) dove aveva cercato rifugio dalla pioggia una famiglia di Vicenza col proprio cane. Il gruppo è stato trasportato fino al parcheggio di Alleghe. In due casi, il telefono si è rivelato amico: sono bastate alcune indicazioni per indirizzare due gruppi di escursionisti; uno nelle Gallerie del Lagazuoi, dove una madre con due bambini era particolarmente preoccupata dal maltempo, ma ha atteso la fine della pioggia ed è scesa da sola; l’altra telefonata è partita da alcune persone in difficoltà alla Cascata del Salton a Lamon, poi rientrate senza bisogno di ulteriore aiuto.
La giornata del Soccorso alpino era cominciata di buon mattino. A Livinallongo per un quarantenne milanese infortunatosi sul Ben de Roces. E poi sulla Ferrata Piazzetta al Piz Boè, sopra il Passo Pordoi a Livinallongo del Col di Lana, per un escursionista che era scivolato riportando escoriazioni alle mani e non era più in grado di proseguire.
Successivamente, attraverso un tecnico del Soccorso alpino di Cortina, la centrale del 118 ha dato informazioni a un gruppo di 10 persone, che non trovavano la traccia del sentiero Giovannina, in discesa dalla Tofana di Mezzo. Grazie alle indicazioni, la comitiva è riuscita a procedere e rientrare autonomamente.
Una escursionista con un trauma alla caviglia, che si trovava col marito sul sentiero che dal Sorapiss scende in Valbona, dopo un tentativo di avvicinamento andato a vuoto a causa del maltempo da parte dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, è stata raggiunta e accompagnata al Rifugio Vandelli dai gestori e da due soccorritori dei carabinieri sul posto.