Nuovi spazi nella scuola post-Covid: c’è un tesoretto da 500mila euro

Nuovi spazi nella scuola post-Covid: c’è un tesoretto da 500mila euro

 

L’anno scolastico è ormai alle porte. E sarà il primo dopo la pandemia. Preoccupazioni e incognite vanno a braccetto, specialmente in relazione agli spazi per la didattica. 

Ma la Provincia gioca d’anticipo per scongiurare problemi. E risolverli, nel caso in cui dovessero emergere. Tanto è vero che interverrà negli istituti superiori di sua proprietà, a seconda delle esigenze evidenziate dai presidi. In che modo? Facendo leva su un “tesoretto” di 500mila euro: si tratta di risorse che rientrano nei fondi Pon (Programma Operativo Nazionale, del Miur), dedicate appositamente a interventi di edilizia leggera. Tutto ciò è emerso dall’incontro di ieri pomeriggio tra l’amministrazione provinciale e i dirigenti scolastici del territorio.

«Abbiamo già scritto ai presidi – ha detto la consigliera provinciale con delega a istruzione ed edilizia scolastica, Serenella Bogana – chiedendo di evidenziare fabbisogni di spazi e criticità, sulla base delle indicazioni ministeriali anti-Covid. Invitiamo le scuole a farci sapere quali sono le esigenze».

Nel frattempo, non si ferma il vasto piano edilizio varato sulle strutture prima del virus. Durante l’estate sarà eliminato l’amianto dal Renier e verranno sostituiti i serramenti del liceo Galilei, dove si ricaveranno due nuove aule dall’ex appartamento del custode. «Possiamo cogliere l’occasione per un ragionamento più ampio, che ci consenta di razionalizzare gli spazi – ha continuato la consigliera Bogana -. Nel giro di 10 anni, perderemo circa 400 ragazzi, vale a dire 20 classi delle scuole superiori. È un problema di spopolamento che ci impone delle scelte. Il prossimo anno scolastico sarà necessariamente impegnativo, ma possiamo garantire luoghi adeguati e sicuri per i nostri ragazzi e per il corpo docente».

Altro capitolo è quello del trasporto scolastico, soprattutto per quanto riguarda gli istituti superiori del capoluogo, di Feltre, dell’Agordino e del Cadore. A tale proposito, Dolomitibus è disponibile a ripartire a settembre con gli stessi quadri orari dello scorso anno: lo ha annunciato ieri e lo ribadirà in un passaggio con il tavolo provinciale trasporti, che si aggiornerà entro fine mese. Resta da capire se sarà sufficiente garantire le corse “normali”. I presidi l’hanno detto: «Che senso ha portare gli studenti a scuola tutti insieme, se poi dovremo farli entrare scaglionati? Si creerebbero assembramenti nel cortile». Insomma, questo è davvero un altro capitolo. E dovrà scriverlo Dolomitibus.

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