L’inverno si riprende la scena. O quantomeno, prova a fare la comparsa. Nella notte la neve è tornata in montagna. Nei prossimi giorni il gelo farà compagnia a giornate soleggiate. In pratica, la primavera di scenografia, il freddo in sceneggiatura. Tutta colpa di una seccatura proveniente dalla Russia (con furore) e dall’Europa nord-orientale, con il suo codazzo di aria gelida e vento.
Le prime avvisaglie si sono viste ieri. I nivometri dell’Arpav dicono che nelle ultime 24 ore sono caduti fino a 23 centimetri di neve fresca (massimo raggiunto sul Monte Piana, ma centimetri abbondanti per fine marzo anche a Ra Vales e sul Falzarego, con spolverate bianche in altre località, anche sulle Prealpi, dove la neve si è mischiata alla pioggia). Le previsioni per le prossime ore dicono che potrebbero esserci nuove burrasche di neve, fino a 600-800 metri, ma anche a quote inferiori in caso di persistenza del freddo.
E proprio il freddo sarà il compagno dei prossimi giorni di quarantena. Domani (lunedì 23 marzo) sono previsti valori termici di 8-10°C inferiori alla norma. In pratica, la brina e le gelate bloccheranno la primavera. Secondo i modelli Arpav, a 1.500 metri di quota le minime si aggireranno sui -9°C, con massime non superiori ai -5°C, temperature mai registrate neanche durante l’inverno. Stesso copione anche martedì e mercoledì. Solo giovedì potrebbe esserci qualche evoluzione.