Covid, 8 ricoveri: c’è anche una dodicenne

Covid, 8 ricoveri: c’è anche una dodicenne

Cresce, anche se lentamente, il contagio. E crescono i ricoveri. Che non riguardano più solo le fasce più deboli della popolazione, ovvero quelle dai 50 anni in su, ma pure i giovanissimi. Da ieri pomeriggio è ricoverata in area non critica del San Martino anche una bambina di 12 anni. Il segno che ciò che gli esperti ripetono a gran voce non è una “fake news”: le nuove varianti del virus colpiscono in età sempre più verde.

Con il ricovero della 12enne salgono a 8 i pazienti covid positivi ospiti dell’ospedale “San Martino” di Belluno. Di questi, fa sapere l’Ulss 1 in una nota, solamente uno è vaccinato, ma è risultato positivo al coronavirus prima dei 14 giorni dalla somministrazione della dose di vaccino: ovvero il periodo previdto perché l’inoculazione faccia effetto. L’azienda sanitaria traccia anche l’identikit dei ricoverati. Si scopre così che uno di loro (un cinquantenne) è da alcuni giorni in terapia intensiva. Altri quattro (rispettivamente di 55, 63, 64 e 85 anni) sono ricoverati in Pneumologia con un quadro clinico definito “severo”: 2 di questi hanno al momento bisogno dell’ossigenoterapia. Gli altri tre pazienti (oltre alla dodicenne anche due persone di 45 e 89 anni) sono ricoverati in Malattie infettive.

Tra le armi in possesso dell’Ulss 1, anche la (costosissima) terapia a base di anticorpi monoclonali. Che funziona, come dimostrano le due persone covid positive trattate in questo modo a domicilio, senza necessità di ricovero, all’insorgere dei primi sintomi dell’infezione.

«I dati relativi ai ricoveri», commenta il direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Maria Grazia Carraro, «attestano che il covid determina ancora una casistica clinicamente rilevante e potenzialmente letale. Questa casistica è nella quasi totalità riferita a soggetti non vaccinati, attestando anche localmente che la vaccinazione anti covid a tutt’oggi è l’unico strumento scientificamente valido per evitare le forme gravi e mortali di questa malattia ancora purtroppo presente nel nostro territorio e nel mondo».

Il contagio, insomma cresce, ma Belluno al momento se la passa meglio di buona parte del resto d’Italia. L’espansione di covid – 19 infatti nell’ultima settimana ha rallentato, anche se sono 21 (su 61, praticamente un terzo) i Comuni che hanno registrato nuovi casi. Con 69 nuovi casi in sette giorni, la provincia di Belluno si attesta su un’incidenza settimanale di 35 nuovi casi ogni 100mila abitanti, ben sotto la media nazionale (che è di 75). In pratica i casi si sono dimezzati: la scorsa settimana l’incidenza era di 67. Gran parte dei nuovi casi, segnala l’azienda sanitaria, sono code di focolai sporadici generati da feste e momenti di aggregazione che si sono poi estesi a contatti amicali e familiari.

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