Tutto confermato. I soldi per le varianti di Longarone e Cortina ci sono. Da capire se saranno rispettati i tempi di realizzazione, perché il precedente delle opere per i Mondiali di sci 2021 scotta ancora.
Intanto ieri (21 marzo) il Cipess (comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha approvato una serie di proposte in materia di infrastrutture, politiche di coesione, ricostruzione civile. In particolare, ha varato il Contratto di programma 2021-2025 tra il Ministero dei trasporti e Anas, per un valore complessivo di 44 miliardi di euro. E nella lista delle opere figurano anche le varianti olimpiche, che insieme valgono all’incirca 600 milioni di euro.
Non c’erano dubbi sul finanziamento delle due opere, che sono sempre state dichiarate indispensabili per la viabilità verso Cortina, in chiave olimpica. Ma ce la faranno le due varianti a vedere le Olimpiadi? Quasi sicuramente no. E per togliere il sicuramente basta guardare cos’è successo con le varianti della Valboite progettate da Anas per i Mondiali 2021. Opere minori e più semplici rispetto alle due olimpiche, pensate nel 2016 e al momento solo abbozzate, con l’evento iridato concluso a febbraio 2021.
La variante di Longarone appare la più importante per il 2026, perché l’innesto tra A27 e Alemagna è da sempre uno dei punti neri più neri della viabilità bellunese. È prevista una strada a scorrimento veloce che bypassa la zona della fiera e si immette con tunnel sotto Castellavazzo sulla statale 51 all’altezza della galleria di Termine. Opera ambiziosa, con un cronoprogramma ampio. E le Olimpiadi scattano tra meno di 700 giorni…
