Casa di riposo a Ponte nelle Alpi: è iniziata l’era digitale per gli ospiti

Casa di riposo a Ponte nelle Alpi: è iniziata l’era digitale per gli ospiti

 

Questa non è soltanto l’era del Coronavirus: è anche l’era digitale per la casa di riposo di Ponte nelle Alpi. L’accesso alla struttura, ovviamente, è limitato ai soli operatori e agli addetti ai servizi, tutti muniti di mascherina e attenti al rispetto delle norme igieniche e alle distanze di sicurezza. 

Ma gli anziani non sono soli, anzi. Per sopperire al calore dei familiari, sono state avviate nuove iniziative: dalla semplice telefonata alla videochiamata, fino al “cineforum”, in cui vengono rivisti vecchi film e programmi televisivi, passando per una rassegna di canzoni che i nonni e le nonne ricordano e canticchiano. Sono garantiti, inoltre, i momenti religiosi e di preghiera con la trasmissione della messa domenicale o la cura della vita sociale. In più, martedì scorso, gli ospiti hanno partecipato al minuto di silenzio proposto dai sindaci del territorio davanti alla bandiera mezz’asta. Senza considerare che tutte le attività di stimolazione cognitiva e riabilitazione motoria continuano regolarmente. 

In merito al Centro diurno, ora è chiuso: «Ecco perché – spiegano dalla struttura – è stato avviato un supporto a distanza per gli utenti ora a domicilio, ma pure per i loro familiari. La nostra psicologa, che è già una figura di riferimento e possiede una formazione specifica nel campo dell’emergenza, garantisce un contatto frequente con coloro che abbiano necessità. E vogliano dare continuità a una relazione che, speriamo, possa al più presto ritornare alla normalità. Non a caso, vengono assegnati i “compiti per casa”: così ci si mantiene in attività come fanno i ragazzi». 

Prosegue, inoltre, il Sad (Servizio assistenza domiciliare) finalizzato a promuovere gli interventi personalizzati degli Operatori socio sanitari, a cui si aggiunge la consegna a domicilio dei pasti: sia nei giorni feriali, sia festivi. «Anche la nostra assistente sociale è a disposizione tutti i giorni dell’utenza e dei familiari per condividere il peso dell’assistenza e trovare le soluzioni più opportune». 

Volontariato ai margini? Non proprio. La collaborazione prosegue a distanza: «I volontari danno supporto dall’esterno fornendo materiali per i laboratori che tengono attivi gli ospiti. Le due animatrici propongono poi momenti di informazione e attività, mentre gli infermieri in servizio giorno e notte, in collaborazione con i due medici della struttura, monitorano costantemente l’aspetto sanitario». 

L’impegno del personale e della direzione è ai massimi livelli: «Vogliamo affievolire l’impatto del disagio creato da questo momento di grave difficoltà sanitaria che coinvolge tutti, ma permette di porre in luce aspetti di relazione che la quotidianità di sempre, a volte, dà per scontati. Accanto alla sofferenza ci sono sempre e comunque spazi di vita vera, a volte dura, ma appagante». 

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