Cantante, compositore, produttore: Roundrobin, il tuttofare della musica

Cantante, compositore, produttore: Roundrobin, il tuttofare della musica

 

È un giovane di 23 anni, vive a Limana. E ha trasformato un sogno (musicale) in una realtà (lavorativa). Lui è Marco Finotti, ma tutti lo conosco sotto un’altra veste. O meglio, un altro nome: Roundrobin. Domani, venerdì 27 novembre, uscirà il suo primo Ep (Extended play: una via di mezzo tra un singolo e un album vero e proprio). 

Nel frattempo, il suo primo singolo “Friday Night” raggiunge i 100mila ascolti nel primo mese. E un pezzo scritto e prodotto durante la quarantena (“Canary Wharf”) sfiora quota 900mila. La serie di piccoli, grandi successi a livello internazionale non può passare inosservata. Tanto è vero che il produttore belga “Lost Frequencies” contatta Marco, a cui viene proposto di registrare i vocal e scrivere il testo per la traccia di un artista dell’etichetta. Nasce così “Break My Heart”, brano che verrà suonato in cima al Palazzo reale del Belgio in uno show per l’inaugurazione dei musei reali. «La passione – racconta Roundrobin – è divampata quando ho scoperto Ed Sheeran: vederlo suonare la chitarrina, in maniera così spontanea e naturale, ha fatto scattare qualcosa in me». 

Parte il cammino: «Cantavo solo canzoni di Sheeran o di altri artisti con lo stesso stile. Però non mi bastava: volevo scrivere qualcosa di mio. E sentivo la necessità di produrre le basi musicali. Così ora mi occupo un po’ di tutto: della scrittura, del canto, della produzione. Dalla mia mente esce il prodotto finito. Ed è una soddisfazione». 

Curioso pure il nome d’arte: «Un giorno, su Google, ho digitato “parole strane in inglese”. Ed è uscito Roundrobin. Mi è piaciuto subito». L’italiano non è contemplato nei testi di Finotti: «In futuro, mai dire mai. Ma, almeno per il momento, scrivo e canto in inglese. Sono già riuscito a creare una fetta di pubblico che mi segue dall’estero. Non voglio avere barriere linguistiche». 

L’ispirazione per comporre un nuovo brano può sbocciare dal nulla: «Perfino da un banale suono che sento lungo la strada e poi rimane in testa. Nel complesso, i miei testi sono legati a storie immaginarie e al vissuto personale». 

Per ampliare la platea di fan, sono fondamentali i social network: «Li utilizzo parecchio, sì. Instagram in particolare, ma anche YouTube. E molti mi ascoltano su Spotify. Tuttavia, spero di avere la possibilità di esibirmi quanto prima dal vivo». 

Il 23enne limanese non lavora solo per se stesso: «Anche grazie alla spinta del produttore belga, produco per altri artisti». E ora un altro traguardo. Esce l’album di Marco: «Ogni canzone ha la stessa immagine. Ovvero, una carta stropicciata con disegno fatto a mano, in modo da dare coerenza e senso compiuto al progetto. L’ultimo singolo (in collaborazione col produttore friulano Marlus) si intitola “Sunlight” e sarà affiancato da un video, girato alle luci dell’alba sul lago del Mis. Come mi vedo in futuro? Come una persona che non ha smarrito la sua vera natura e ha mantenuto intatte le sue sonorità».

Firmato, Roundrobin: il factotum della musica.

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La copertina è stata realizzata da Giacomo Granata

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