«Aree montane: servono sgravi fiscali contro lo spopolamento»

«Aree montane: servono sgravi fiscali contro lo spopolamento»

«Sgravi fiscali, servizi e politiche specifiche per le aree montane: lo sosteniamo da sempre”»

Così il segretario provinciale della Lega, Andrea De Bernardin, si unisce all’appello di Uncem e degli alimentaristi di Confcommercio per salvare le piccole attività commerciali di montagna messe in ginocchio da spopolamento, burocrazia e da costi difficili da sostenere. 

«Uncem e Confcommercio parlano di semplificazioni burocratiche e di sgravi fiscali, la Lega non può che sposare completamente la linea – prosegue De Bernardin -, è un tema che ci è caro da sempre quello della difesa dei piccoli esercizi di vicinato. Il nostro compianto senatore Paolo Saviane nel 2020 parlava di istituire una Zes – Zona economica speciale per il Bellunese. Aveva portato il tema in Parlamento e oggi è nostro compito tenere vivo il confronto e raggiungere un obiettivo. Lo dobbiamo alle nostre comunità e a tante famiglie che, negli anni, hanno investito in provincia».

«Il calo demografico di cui soffre il Bellunese è causato, per gran parte, dalla mancanza dei servizi di base nei piccoli paesi – prosegue il segretario -, parliamo del bar con l’edicola, dell’alimentari dove trovare un po’ di tutto come una volta. Sono attività che si reggono davvero su guadagni irrisori, per questo vanno aiutate con sgravi burocratici e fiscali, se non addirittura con l’azzeramento delle tasse perché si tratta di servizi sociali essenziali. Nelle terre alte, nelle frazioni e nei comuni più piccoli i negozi multifunzione sono la salvezza delle comunità e la garanzia di sopravvivenza del centro abitato». 

Altra cosa sono i centri storici dei comuni più grandi, dove a mettere in difficoltà i negozi di vicinato sono i grandi complessi commerciali: «Mantenere i servizi in montagna favorendo gli esercizi con sgravi fiscali e contenere la proliferazione di centri commerciali per tenere vivo il tessuto commerciale fatto di botteghe sono gli obiettivi da perseguire subito – conclude -. Non c’è tempo da perdere, i danni di una mancata gestione li abbiamo tutti sotto gli occhi per questo è necessario riprendere subito il confronto sulla Zes e richiederla come nostro diritto. Chiedo unità sul tema e tavoli di approfondimento».

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